L’assessorato regionale alla Sanità ha selezionato i primi 16 medici stranieri da assumere in servizio. Tra gli obiettivi anche il potenziamento della medicina del territorio. Gli interventi.
Sono sedici i medici stranieri selezionati, tramite l’assessorato regionale della Salute, per fronteggiare le gravi carenze di personale incombenti sul sistema sanitario siciliano. La graduatoria è stata perfezionata dalla commissione esaminatrice, istituita dal Dipartimento di pianificazione strategica dell’assessorato retto dall’agrigentino Salvatore Iacolino. I professionisti provengono da: Ucraina, Argentina, Cuba, Venezuela, Ecuador, Libia, e Guinea. E il presidente della Regione, Schifani, spiega: “Questo è soltanto l’inizio della strategia del mio governo di ricorrere a medici dall’estero per rimediare alla mancanza di personale sanitario, garantendo così il diritto alla salute ai siciliani. Stiamo percorrendo tutte le strade possibili, utilizzando gli strumenti straordinari messi a disposizione dallo Stato per colmare, nel breve periodo, i vuoti di organico che esistono in Sicilia, come in tutta Italia, in attesa della modifica del ‘numero chiuso’ per l’accesso alle facoltà di Medicina. Dopo un periodo di almeno un mese per la formazione linguistica, gli stessi medici – definita la posizione per il visto di ingresso – saranno immessi in servizio nelle aziende sanitarie dove è maggiormente avvertita l’esigenza di dirigenti medici. Nei prossimi giorni saranno esaminate altre 15 candidature” – conclude. E Iacolino aggiunge: “Si tratta di un primo radicamento nel territorio dell’Isola di medici di diverse nazionalità che scelgono la nostra regione per valorizzare le professionalità acquisite, consentendo specialmente ai piccoli presìdi ospedalieri di potenziare l’offerta assistenziale in favore delle comunità assistite”. Nel frattempo, nell’ambito del potenziamento della medicina del territorio, ritenuta condizione essenziale per rimediare a disservizi e liste d’attesa, intervengono Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera, rispettivamente segretario generale della Cisl Sicilia e segretario generale della Cisl Funzione pubblica Sicilia, che in prospettiva, dopo la nomina dei nuovi manager, affermano: “La nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie del Servizio sanitario regionale è un fatto positivo. Adesso però occorre avviare al più presto l’attività di programmazione e amministrazione ordinaria e straordinaria delle strutture sanitarie avendo ben chiaro che il bene supremo delle politiche sanitarie consiste nella salute dei cittadini e nel benessere dei lavoratori. I siciliani vogliono una buona medicina del territorio, per cui non si può perdere neanche un euro dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la costruzione di ospedali, case di comunità e centrali operative territoriali. Occorre – aggiungono Cappuccio e Montera – riorganizzare la rete ospedaliera, ridurre le liste d’attesa, completare le stabilizzazioni del personale precario, ex Covid e non solo, programmare le nuove assunzioni e lavorare intensamente per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro”.