L’Usb, l’Unione sindacato di base, ha diffuso una nota tramite cui dichiara di “apprezzare la sentenza della Cassazione che ha confermato come illegittimi i licenziamenti, risalenti al 2017, di 10 autisti della Tua, l’azienda che gestisce i trasporti pubblici urbani ad Agrigento. La Suprema Corte ha disposto il reintegro in servizio e il risarcimento economico per i lavoratori”. Il sindacato aggiunge: “I comportamenti illegittimi dell’azienda sono proseguiti. Tra l’altro, già dopo le precedenti sentenze favorevoli, i lavoratori sono stati stipendiati ma senza essere reintegrati in servizio. Riteniamo necessario che la società sia esclusa dalla prossima gara per l’affidamento del servizio del trasporto pubblico ad Agrigento. La Tua ha violato ripetutamente le leggi e i contratti che regolano il settore, e per 14 anni ha eliminato il biglietto orario privando i cittadini di un diritto e arrecando loro un danno economico considerevole”.
L’Azienda Tua replica, smentisce e afferma: “La Cassazione non ha affatto smentito i gravi reati di truffa e interruzione di pubblico servizio commessi dagli autisti licenziati con le recenti ordinanze di rinvio alla Corte di appello di Palermo, sezione Lavoro. La Suprema Corte si è solo limitata a rilevare, secondo un recentissimo orientamento, applicato a tutti i giudizi delle aziende di trasporto pubblico di linea in Italia, che i licenziamenti sarebbero stati viziati nella procedura. Oggetto delle recenti ordinanze di rinvio della Suprema Corte di Cassazione è stato, pertanto, solo quest’ultimo profilo procedurale. Conseguentemente la Corte palermitana, in diversa composizione, dovrà pronunciarsi nuovamente esclusivamente in relazione alla procedura del Regio Decreto 148 del 1931. La società ribadisce la piena fiducia nell’operato della magistratura e dei suoi legali”.