Incombe minaccioso e già concreto lo spettro del caro voli da e per la Sicilia in occasione delle festività pasquali. I dettagli. L’intervento di Schifani.
E dopo Natale adesso è la volta di Pasqua: il caro voli incombe ancora minaccioso, ed è già concreto e riscontrato, sulle prossime festività del 31 marzo e primo aprile (Pasqua e Pasquetta) nonostante l’ondata di polemiche, di denunce e tentativi di rimedio che hanno caratterizzato il precedente periodo natalizio in riferimento ai voli da e per la Sicilia. Infatti, adesso tra i prezzi pasquali più “economici” (tra virgolette) vi è un’andata e ritorno Bologna-Palermo a “soli” 345 euro, oppure un Genova-Catania a 300 euro. Poi, invece, se si parte da e per altre città del Nord, ad esempio Milano, si sfiora anche quota 500 euro. Dunque, come a Natale 2023, anche a Pasqua 2024 è confermato e aleggia il famigerato algoritmo delle compagnie aree, tra festività e impennata dei costi. Ancora più nel dettaglio, da simulazioni effettuate tra il 28 marzo (andata) e il 2 aprile (ritorno), con biglietto in classe economy, senza prenotazione del posto a sedere, con piccolo bagaglio a mano, per la rotta Torino-Catania occorrono circa 400 euro e per la Torino-Palermo 370. Poi sulla tratta Venezia-Palermo non meno di 390 euro, e sulla Milano-Catania 490 euro. Più accessibili sono i viaggi da e per Roma, ma spostarsi dalla Capitale verso il Nord dopo la domenica delle Palme e a cavallo di Pasquetta, già adesso, a due mesi dalle ricorrenze, è un salasso per le tasche dei siciliani e dei turisti. Soprattutto lungo i tragitti non ancora coperti dal cosiddetto “bonus Sicilia”, lo sconto voluto dal presidente della Regione, Renato Schifani, ed approntato a novembre dall’assessore regionale ai Trasporti, Alessandro Aricò, valido sui viaggi da e per Roma e Milano, e rivolto a tutti i residenti nell’Isola, con riduzione del 25% del prezzo dei biglietti, e con taglio del 50% alle cosiddette categorie prioritarie, ovvero studenti, disabili e famiglie con Isee inferiore a 9.360 euro. Il presidente Schifani annuncia barricate e commenta: “Ci siamo fatti carico del problema del caro voli. Abbiamo denunciato all’Antitrust l’esistenza di un cartello. E la Sicilia con propri oneri sta realizzando una politica di sconti per le rotte verso Roma e il Nord, che estenderemo. Ora stiamo realizzando sconti fino al 50% per i movimenti che riguardano solo le tratte da Palermo e Catania a Roma e Milano, ma siamo pronti a estenderli ad altre città”. E poi aggiunge: “La nostra politica è tutelare il territorio e combattere il caro voli, ma registro con preoccupazione un nuovo rischio di aumenti in occasione della Pasqua, il che dimostra l’esistenza ancora di speculazioni. Fino a qualche mese collegavano la Sicilia solo Ita e Ryanair, adesso c’è il terzo vettore, AeroItalia, che ha rotto il cartello, garantendo prezzi più contenuti. E ha costretto anche le altre compagnie ad abbassare i prezzi. Più concorrenza c’è, più aumenta la qualità del prodotto e si abbassano i prezzi”.