Da oggi all’Assemblea Regionale la stagione delle riforme: in Aula si incardina il disegno di legge sulle Province. La conferenza dei capigruppo traccia un percorso legislativo.
Da oggi, mercoledì 24 gennaio, inizia, almeno secondo le intenzioni, la stagione legislativa delle riforme. La conferenza dei capigruppo all’Assemblea Regionale ha tracciato un percorso di azione dettagliato. Prima tappa, come auspicato dal presidente della Regione, Renato Schifani, è l’esame e l’approvazione definitiva a Sala d’Ercole del disegno di legge che, riformando le Province, supera la decennale fase di commissariamento e ripristina l’elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali. Oggi il testo è incardinato in Aula, e il termine per la presentazione degli emendamenti scadrà lunedì prossimo. Da martedì è in calendario la discussione generale e, quindi, mercoledì 31 si dovrebbe iniziare a votare il provvedimento, sostenuto con determinazione dal centrodestra, inserito nel programma amministrativo del governo regionale, e già approvato nelle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio. E nella prospettiva dell’approvazione, l’euro-parlamentare Francesca Donato, vice presidente nazionale della Democrazia Cristiana, afferma: “Il Parlamento siciliano ha la possibilità concreta di far finalmente uscire le Province siciliane dallo scandaloso limbo di 10 anni in cui le aveva cacciate la disastrosa norma voluta dal governo Crocetta. Mi auguro che il disegno di legge sia approvato quanto prima per restituire ai siciliani enti funzionanti ed eletti dai cittadini”. E l’assessore agli Enti Locali, Andrea Messina, anche lui della Dc, aggiunge: “Abbiamo atteso la conclusione della sessione di bilancio e finanziaria, e, come promesso, stiamo presentando il testo al Parlamento. Vogliamo quanto prima che sia approvato dall’Aula in maniera tale che i cittadini possano recarsi alle urne il più presto possibile e tornare a votare i rappresentanti delle Province, rilanciando così i territori che negli ultimi 10 anni sono stati abbandonati, e mandando definitivamente in soffitta una riforma che si è rivelata fallimentare sotto tantissimi punti di vista”. E subito dopo l’eventuale ok alla riforma delle Province, sarà la volta dell’esame, con voto finale, della legge che contiene la sanatoria degli immobili abusivi costruiti nei 150 metri dalla battigia fra il 1976 e il 1984, promossa dal deputato di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza. Il testo contiene anche altre misure che sanano delle irregolarità, seppur meno gravi. La riforma urbanistica è stata già approvata nelle Commissioni competenti con i soli voti del centrodestra. Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e “Sud chiama Nord” hanno votato contro. La partita in Aula sarà dunque tutta da giocare, come annuncia la grillina Cristina Ciminnisi: “Per noi questo testo è perfino incostituzionale, e per questo motivo faremo di tutto perché non sia approvato. In Assemblea sarà battaglia”.