I lavori per la ricostruzione della rete idrica di Agrigento affidati ad un consorzio d’imprese: due catanesi e una di Favara. Opere per quasi 40 milioni di euro.
E’ stata aggiudicata dall’Aica, l’Azienda idrica pubblica dei Comuni agrigentini partorita dalle ceneri della privata Girgenti Acque, la gara d’appalto per il recupero e la ricostruzione della rete idrica di Agrigento. Si tratta di lavori già programmati da Girgenti Acque e adesso aggiornati alle condizioni attuali. Il primo progetto risale infatti all’epoca della legislatura del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che nel 2009 si recò personalmente al Municipio di Agrigento per annunciare la lieta novella, tanto che si propose di assegnargli la cittadinanza onoraria al merito. In una delle relazioni allegate ai documenti di gara si leggono, in sintesi, le ragioni per le quali è necessario intervenire. Ed è stato scritto: “Il sistema idrico complessivo di Agrigento, sia per condizioni esterne dovute alla scarsa dotazione idrica fornita dalle principali fonti di approvvigionamento, sia per condizioni interne connesse alle disfunzioni strutturali della rete di distribuzione ed alla complessa e frammentata articolazione del sistema di accumulo, non è in grado di garantire un adeguato livello di distribuzione secondo le previsioni di dotazione specifica richieste dal Piano d’ambito”. E dunque saranno in scaletta diverse operazioni che, ancora teoricamente in attesa del riscontro pratico, garantiranno il potenziamento delle erogazioni idriche e l’integrazione della rete nelle aree adesso scarsamente servite. E’ previsto anche un sistema di telecontrollo “per – si legge nel progetto – l’acquisizione in tempo reale dei dati di portata e pressione necessari per i bilanci idrici e il controllo delle perdite”. Ebbene, alla gara d’appalto, aggiudicata con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ovvero la scelta del maggior ribasso e anche delle proposte tecniche migliorative rispetto al progetto, hanno partecipato sei imprese, soprattutto Ati, ossia associazioni temporanee d’imprese. L’appalto, da quasi 40 milioni di euro (esattamente 39 milioni e 200.000 euro), è stato vinto dalla triade composta dal consorzio “Della” e dalle imprese “Gen. Costruzioni” ed “Essequattro Costruzioni”, che hanno offerto un ribasso del 30,33 per cento sulla base d’asta. Consorzio “Della” e “Gen. Costruzioni” sono catanesi, di Maletto. “Essequattro Costruzioni” ha sede invece a Favara. E’ una delle maggiori imprese edili della provincia agrigentina, e opera su tutto il territorio nazionale. Nel sito di riferimento si legge: “Divide i propri settori di attività tra pubblico e privato spaziando dalle costruzioni residenziali a quelle industriali e stradali nonché dalle opere idrauliche a difesa del suolo alla realizzazione di reti gas e acquedotti, alla realizzazione di impianti e serre fotovoltaiche”. E poi si sottolinea: “Essequattro Costruzioni è leader nella realizzazione e manutenzione ordinaria di acquedotti, ed ha come obbiettivo la qualità dell’acqua trasportata lungo le condotte in aggiunta ad un risparmio idrico derivante da una progettazione del sistema scrupolosa”.