Inserita in Finanziaria e approvata in Commissione la norma sull’incentivo economico ai medici che si trasferiscono nelle strutture disagiate dell’isola. Dettagli e interventi.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, lo annunciò in campagna elettorale: uno degli obiettivi del governo regionale sarebbe stato quello di incrementare l’organico attuale dei medici a vantaggio dell’efficienza del servizio sanitario in Sicilia. E’ una sfida necessaria ed essenziale, da affrontare a causa delle carenze di personale che perdurano da anni, soprattutto nell’ambito della medicina dei territori a grave rischio spopolamento nelle aree interne. Ecco perché adesso è stato predisposto un incentivo economico a favore dei medici che espletano il loro servizio nelle strutture ospedaliere di zone periferiche, disagiate o che soffrono costantemente un’accentuata mancanza di operatori. Tale norma predisposta dal governo regionale è stata inserita nel disegno di legge della Finanziaria, attualmente sotto esame all’Assemblea Regionale, ed è stata appena approvata dalla Commissione Salute. E Schifani spiega: “L’obiettivo è quello di trattenere il personale nelle sedi più disagiate, come le isole minori, le zone montane e periferiche, e, nel contempo, di provare a convincere i medici a trasferirsi in queste strutture cosiddette di frontiera. Dopo il bando per il reclutamento di 1.500 medici stranieri, mettiamo in campo un’altra soluzione per far fronte alla carenza di sanitari nel sistema siciliano e assicurare i livelli essenziali di assistenza ai cittadini”. E poi il presidente sottolinea: “L’incentivo è una misura temporanea e urgente in attesa che da Roma arrivino i provvedimenti per risolvere strutturalmente un problema che coinvolge tutto il Paese: il numero chiuso nelle facoltà di medicina” – conclude. Più nel dettaglio, l’iniziativa prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro nei prossimi tre anni. Dal monitoraggio del Dipartimento pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, diretto da Salvatore Iacolino, i medici che prestano servizio negli ospedali disagiati sono appena 302, di cui 289 a tempo indeterminato, a fronte di una pianta organica di 576. Prossimamente, mediante un decreto dell’assessore Giovanna Volo, saranno stabiliti i criteri per l’attribuzione dell’incentivo, fino ad un massimo di 1.000 euro al mese. In generale, secondo i dati più recenti e aggiornati diffusi dalla Regione, il fabbisogno di personale ammonta a 1.494 unità. Nessuna provincia dell’Isola è esclusa dall’attuale situazione emergenziale: mancano 174 medici ad Agrigento, 154 a Caltanissetta, 159 a Catania, 116 a Enna, 169 a Messina, 210 a Palermo, 96 a Ragusa, 87 a Siracusa e 201 a Trapani. E sul fronte opposizione, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Assemblea e presidente della Sotto-commissione sui Pronto soccorso, Antonio De Luca, accoglie così la norma sull’incentivo: “E’ ovvio che questa norma da sola non può bastare a risolvere i problemi delle aree di emergenza-urgenza, perennemente a corto di camici bianchi, ma da qualche parte si doveva pure cominciare, specie se si considera che nella prima bozza di Finanziaria, approntata dal governo, per la sanità non c’era un solo euro. Considero questo il primo passo di un cammino che dovrà portare la sanità in cima alle priorità del governo, che invece troppo spesso ha trascurato questo settore nevralgico per tutti i siciliani”.