La Commissione Europea approva la riprogrammazione dei fondi dell’Agenda 2014 – 2020 proposta dalla Regione. Scongiurato il rischio di rinunciare a oltre un miliardo di euro.
Semaforo verde dalla Commissione europea alla riprogrammazione dell’Agenda Europea 2014-20 proposta dalla Regione Siciliana. Si tratta di un traguardo utile quanto essenziale al fine di scongiurare il rischio, più che fondato, di essere costretti a rinunciare ad un’ampia parte di fondi europei, da restituire al mittente perché non spesi. Infatti, il presidente della Regione, Renato Schifani, commenta: “L’approvazione della riprogrammazione – con le misure correttive approvate sia dalla giunta regionale che dalle competenti commissioni dell’Assemblea Regionale, e sottoposte lo scorso luglio al Comitato di sorveglianza – rappresenta un passaggio importante, non scontato, che testimonia la bontà del lavoro svolto. Questo ci fa ben sperare nella possibilità di avere concorso in modo determinante alla riduzione dell’area di rischio di perdita delle risorse stimate in oltre un miliardo di euro all’atto del mio insediamento” – conclude. E l’assessore all’Economia, Marco Falcone, aggiunge: “La riprogrammazione da quasi 1 miliardo di euro ci consentirà di utilizzare le risorse comunitarie ancora da spendere per il raggiungimento degli obiettivi di spesa dell’agenda 14 – 20 che vale oltre 4 miliardi. Facciamo tutto questo recuperando risorse anche attraverso il Fondo sviluppo e coesione e il Programma operativo complementare, per sostenere sempre di più l’economia della Sicilia che oggi dimostra un tendenziale miglioramento”. Oltre alle previsioni di spesa formulate dai dipartimenti regionali per oltre un miliardo di euro, è prevista una manovra correttiva da oltre 800 milioni di euro che, da un lato, risponde alla necessità di rendere in sicurezza i fondi a rischio utilizzando al meglio le risorse non impiegate nel poco tempo rimasto, e dall’altro è orientata a inserire alcune misure correttive di compensazione in favore di cittadini e imprese, per fornire risposte strategiche al territorio. L’intervento proposto e approvato è frutto di una serrata cooperazione da parte del governo Schifani con il ministro delle Politiche europee, Raffaele Fitto, i suoi uffici e la Commissione europea. Per comprendere meglio quanto sia propizia tale riprogrammazione dei fondi 2014 – 2020 accordata alla Regione dalla Commissione Europea, basti considerare che le risorse dei fondi strutturali destinati alla Sicilia sono quelle più a rischio disimpegno del ciclo di programmazione 14 – 20 della politica di coesione europea. Infatti mancano all’appello oltre 1,6 miliardi di euro. Per evitare il disimpegno, l’Italia dovrebbe assorbire i fondi ancora non spesi né rendicontati entro il 31 dicembre 2023. Ma, a giugno 2023, la Sicilia ha speso e rendicontato solo il 61,7% del Fondo di sviluppo regionale, quindi circa 2,6 miliardi su 4,2. E solo il 65,4% del Fondo sociale europeo, che ammonta in totale a circa 820 milioni di euro.