HomeAttualità"Termovalorizzatori", alla Sicilia i poteri speciali

“Termovalorizzatori”, alla Sicilia i poteri speciali

Il ministro per l’Ambiente annuncia la nomina a breve di Schifani come commissario per l’installazione dei termovalorizzatori in Sicilia. Prima sarà necessario approvare il nuovo “Piano dei rifiuti”. Lo stato dell’arte.

Il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato che nel prossimo decreto utile, in cui sarà dichiarata ammissibile la norma redatta in collaborazione con gli uffici della Regione, il presidente Renato Schifani riceverà la nomina a commissario per la costruzione degli inceneritori in Sicilia. Il primo compito del nuovo commissario sarà definire il “Piano dei rifiuti” parallelamente all’avvio delle procedure per i termovalorizzatori. Picchetto ha sottolineato: “Il primo atto del commissario sarà approvare il ‘Piano dei rifiuti’, qualora l’Assemblea Regionale non lo faccia. E ciò perchè la nomina da sola non risolverà tutto per l’avvio dei termovalorizzatori. E’ necessario invece avere un ‘Piano dei rifiuti’ che preveda la raccolta differenziata con specifiche caratteristiche, poiché nei termovalorizzatori non è possibile conferire qualsiasi tipo di rifiuto”. Il governatore Schifani ha ringraziato il ministro per l’annuncio e ha auspicato che il provvedimento sia attuato al più presto, ravvisando la necessità di affrontare le emergenze attraverso norme speciali per risolvere innanzitutto il problema attuale dei rifiuti inviati all’estero, con costi per decine di milioni di euro. Nel frattempo la revisione del “Piano dei rifiuti” imposta alla Regione dal Ministero rallenta tutte le procedure. E il deputato e già commissario della Lega in Sicilia, Nino Minardo, afferma: “La discussione sul nuovo ‘Piano rifiuti’ messo a punto dalla Regione può e deve essere l’occasione per un reale cambiamento sullo smaltimento e per archiviare lo stato d’emergenza permanente. Serve però accelerare sui termovalorizzatori. Il Governo regionale sta facendo la sua parte ma è fondamentale che anche da Roma venga un segnale importante e non una benevola pacca sulla spalla” – conclude. Mentre Palermo e Roma discutono, incombe il rischio della saturazione delle discariche esistenti. Secondo un calcolo degli uffici regionali, si potrà continuare a smaltire per un altro anno e mezzo con gli spazi attualmente esistenti. A fronte di ciò il nuovo “Piano dei rifiuti” prevede l’installazione di 18 impianti di compostaggio per lo smaltimento e il trattamento della frazione organica, e 12 Tmb, che sfruttano l’abbinamento di processi meccanici e biologici, quali la digestione anaerobica e il compostaggio. Appositi macchinari separano la frazione umida dalla frazione secca (come carta, plastica, vetro, inerti) che può essere in parte riciclata oppure usata per produrre combustibile derivato dai rifiuti (il Cdr), rimuovendo i materiali incombustibili. A stretto giro di posta la differenziata dovrà aumentare dall’attuale 50 al 65 per cento. Entro il 2035 l’indifferenziata dovrà invece ridursi sotto il 10 per cento.

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