Il governo regionale approva il Piano per il contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica. Dotazione di quasi 321 milioni di euro. L’intervento di Turano.
Su proposta dell’assessore regionale a Pubblica istruzione e formazione professionale, Mimmo Turano, il governo Schifani ha approvato il Piano strategico per il contrasto alla povertà educativa, la riduzione della dispersione scolastica, e la qualificazione del sistema scolastico siciliano per il triennio 2023-2025. La dotazione finanziaria ammonta a quasi 321 milioni di euro. E gli obiettivi prioritari sono: innalzare la qualità dell’offerta formativa della scuola siciliana, intervenire tempestivamente per il recupero dei ritardi dell’apprendimento, combattere la dispersione scolastica e favorire l’esercizio del diritto allo studio. E l’assessore Turano nel dettaglio spiega: “Più scuola e più scuola aperta. Intendiamo rilanciare una serie di interventi strategici per promuovere il successo scolastico degli studenti. Prevediamo il potenziamento del tempo pieno per la scuola primaria, il rafforzamento delle competenze curriculari di base e tecnico-professionali, la promozione dell’educazione interdisciplinare e valoriale, la creazione di sportelli scolastici di ascolto e azioni di prevenzione contro il bullismo e il cyberbullismo. Inoltre, porteremo avanti azioni strategiche per la promozione dell’uguaglianza di genere, di interventi di sostegno agli studenti fragili, e di un approccio innovativo alle discipline “Stem” (ovvero scienze, tecnologie, ingegneria e matematica) per favorire le opportunità occupazionali legate all’industria 4.0, orientando l’offerta formativa verso i fabbisogni del mondo produttivo” – conclude Turano. Ed in riferimento al fenomeno preoccupante della dispersione scolastica, il Piano prevede azioni e iniziative su due distinti livelli d’intervento: potenziamento e qualificazione dell’offerta formativa, e rafforzamento della governance delle istituzioni scolastiche. Sono disponibili 320.882.964 euro. In particolare, 59,2 milioni per azioni di contrasto alla povertà educativa e potenziamento delle aree disciplinari di base come sostegno all’istruzione primaria e secondaria, poi 6,4 milioni per azioni di orientamento formativo, 9,6 milioni per azioni formative per il personale scolastico a sostegno dell’istruzione degli adulti, 12,8 milioni per l’integrazione scuole 3-6 anni a sostegno dell’educazione e alla cura della prima infanzia, e 232,7 milioni di euro a Istruzione e formazione professionale. E non mancano le critiche al Piano. La deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, commenta: “Non comprendiamo in che modo la Regione Siciliana voglia intervenire per contrastare la dispersione scolastica se contestualmente ha già comunicato tagli e accorpamenti tra scuole. I dirigenti avranno anche oltre 1500 studenti nelle proprie competenze su scuole che tra loro distano anche 30 chilometri l’una dall’altra. Ci dicano Schifani e Turano in che modo un dirigente possa curare, caso per caso, quelle famiglie con fragilità che non mandano i figli a scuola se gli si aumenta in tale modo il carico di studenti. Da Palermo a Ragusa sono un centinaio gli accorpamenti di istituti, di cui 20 in provincia di Palermo, e 6 a Ragusa, città peraltro che in Sicilia è maglia nera dell’abbandono scolastico”.