La Sicilia è la prima regione nel centro – sud per totale complessivo di megawatt prodotti dal mix di fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie. I dettagli.
La Sicilia è la quarta regione d’Italia nel 2022 per totale complessivo di megawatt prodotti dal mix di fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie. L’Isola è la quarta anche per potenza connessa nel primo semestre 2023 prodotta con il fotovoltaico. Invece adesso nell’ultimo semestre si è riscontrata una frenata. I dati sono di Terna, elaborati da Legambiente, e di un apposito Osservatorio per Confindustria. La Sicilia, che solo per un terzo soddisfa con le rinnovabili il proprio fabbisogno energetico, quest’anno ha minore potenza da fotovoltaico: 102 megawatt contro i 130 del 2022. E’ decollato però il numero di impianti connessi alla rete: oltre 12 mila contro i circa 4.300 dell’anno precedente. Il vero boom è avvenuto nel 2022 rispetto al 2021: la potenza connessa è aumentata del 600 per cento. Nell’attuale periodo si conteggia una riduzione del 26 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta però di valori parziali e bisognerà attendere la fine dell’anno per i dati definitivi. La Sicilia, tipicamente terra del sole insieme ad altre regioni del Sud, brilla per produzione da fotovoltaico ma è scavalcata da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che di potenza connessa, grazie al fotovoltaico, ne hanno molta più della Sicilia. E ciò nonostante il potenziale solare siciliano sia gigantesco, e ben tre delle dieci città più soleggiate d’Europa si trovino sull’isola: Catania, Messina e Palermo che, ad esempio, si avvantaggia di una media di 340 ore di sole al mese. Finanche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha prospettato la Sicilia come hub energetico dell’Europa. Ed ecco perché sul fotovoltaico si scommette sempre più, soprattutto con piccoli impianti: quelli fino a 10 chilowatt costituiscono oltre il 90 per cento del totale. Per l’Osservatorio di Confindustria “la crescita delle fonti rinnovabili è a trazione prevalentemente fotovoltaica, mentre il comparto dell’eolico cresce ma non decolla, e il comparto dell’idroelettrico continua a rimanere quasi inerte”. Pochi giorni addietro Engie ha inaugurato a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, il primo e più grande parco agrovoltaico d’Italia, che unisce produzione di energia pulita e la coltivazione di prodotti sostenibili. L’energia generata dall’impianto sarà immessa direttamente nella rete nazionale e l’80% di essa alimenterà le attività di Amazon in Italia. Engie ha in programma di costruire un secondo impianto agrovoltaico a Paternò, in provincia di Catania. La Sicilia sarebbe davvero un hub energetico se i progetti per centinaia, se non migliaia, di impianti per la produzione di energia da fotovoltaico ed eolico non fossero ancora bloccati tra le pastoie burocratiche di Regione e Stato. Si stima che, ai primi mesi del 2023, vi siano circa 9 mila megawatt in attesa di autorizzazione per l’impatto ambientale nelle Commissioni competenti regionali e nazionali. E, inoltre, la Sicilia potrebbe rifornire l’Italia di una determinante quantità di gas se fossero installati i rigassificatori a Porto Empedocle e o ad Augusta, per estrarre i miliardi di metri cubi di gas che, secondo il Ministero competente, sono custoditi nel sottosuolo siciliano.