Il Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale boccia come un fallimento la spedizione all’estero dei rifiuti. L’intervento di Di Paola. Schifani: “Resistenze burocratiche sui termovalorizzatori”.
Dunque la Regione interviene a sostegno dei Comuni siciliani per la copertura dei costi straordinari per il trasferimento di rifiuti all’estero. A disposizione vi sono complessivamente 45 milioni di euro, ma nella fase iniziale saranno liquidati 20 milioni per coprire le spese sostenute dal primo giugno al 31 dicembre 2022. I contributi saranno assegnati prevedendo premialità per i Comuni che hanno raggiunto percentuali più elevate di raccolta differenziata. La misura compensativa si è resa necessaria a causa della carenza di impianti di smaltimento e riciclo in Sicilia. E quindi si è costretti a spedire la spazzatura all’estero, soprattutto nel nord Europa, pagando non 200 ma 400 euro a tonnellata per il conferimento. A fronte di ciò insorge il Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale. Il capogruppo e vice presidente di Sala d’Ercole, Nuccio Di Paola, afferma: “E’ un’idea pessima frutto di una gestione pessima, ancora una volta sulle spalle dei siciliani. Con 45 milioni di euro si sarebbero potute costruire decine di stazioni di compostaggio per la valorizzazione dell’umido che oggi rappresenta oltre il 50% della raccolta differenziata. Oppure acquistare impianti per il recupero dei rifiuti indifferenziati che attraverso sistemi a zero emissioni garantiscono la produzione di energia elettrica. Invece il Governo della Regione continua a perseguire la peggiore delle gestioni possibili. Spedire i rifiuti all’estero – sottolinea Di Paola – è una dichiarazione di fallimento, è la dimostrazione che non si è capaci di fare il proprio lavoro. E non ci vengano a ripetere che ‘faremo, ‘costruiremo’: dopo sei anni di governo, il centro-destra farebbe bene a dichiarare bancarotta”. Nel frattempo il presidente della Regione, Renato Schifani, intervenendo al “Berlusconi Day” a Paestum, ha rilanciato il progetto dei termovalorizzatori ma per la prima volta ha espresso delle riserve. E ha affermato: “Grazie al ministro dell’Ambiente potremo realizzare i termovalorizzatori in Sicilia con procedure speciali che velocizzano l’iter. A breve dovrebbe arrivare la norma per il riconoscimento di poteri speciali ma già respiro un’aria pesante. C’è chi non li vuole. Poi a volte dobbiamo combattere resistenze burocratiche sul territorio”. In Sicilia il processo di gestione e smaltimento dei rifiuti è da tempo in difficoltà. Secondo l’ultimo rapporto sui rifiuti urbani dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nel 2022 in Sicilia sono state prodotte 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui oltre la metà smaltiti in discarica, corrispondenti a 239 chili per abitante: la quantità pro capite più alta d’Italia. La regione è anche l’unica dove la raccolta differenziata è inferiore al 50 per cento, anche se negli ultimi anni si sono riscontrati dei miglioramenti.