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Sicilia, emergenza “rifiuti all’estero”

In Sicilia il costo dello smaltimento dei rifiuti all’estero è di circa 20 milioni a semestre. Stanziati 45 milioni di euro per coprire i costi extra dei Comuni. Gli interventi di Schifani e Di Mauro.

In Sicilia il costo dello smaltimento dei rifiuti all’estero è di circa 20 milioni a semestre. Si tratta del prezzo della carenza di impianti di smaltimento, compresi i termovalorizzatori, che in molti casi è stato sopportato dai cittadini a cui i sindaci hanno aumentato la Tari, la tassa sui rifiuti. Adesso la Regione si appresta a rimborsare ai Comuni le spese extra sostenute per conferimento e smaltimento. In quattro province della Sicilia orientale, tra Catania, Messina, Siracusa e Ragusa, da ormai un anno è iniziata la spedizione dei rifiuti in Danimarca, in un termovalorizzatore. Ciò ha aumentato i costi di smaltimento dai 200 euro a tonnellata applicati dalle discariche siciliane ai circa 350/400 attuali, a causa del trasporto all’estero e della tariffa di conferimento al termovalorizzatore. E vi sono state delle ricadute negative anche sui Comuni delle province occidentali: in particolare per quelli che scaricavano a Lentini, in provincia di Siracusa, nella discarica la cui chiusura ha costretto a dirottare i rifiuti nel nord Europa. Da parecchi mesi la Regione ha stanziato 45 milioni euro per coprire questi costi extra. I fondi però non sono stati erogati a causa di procedure molto complicate. Adesso lo sblocco. E l’assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, che ha predisposto un apposito piano all’attenzione della giunta, annuncia: “Potremo versare ai Comuni le somme per ripianare le perdite. Si avvia un percorso funzionale per sostenere quei Comuni che conferiscono all’estero e devono adottare il Piano esecutivo di gestione aderente ai reali costi del servizio. Con questa iniziativa, condivisa con gli ex Ato rifiuti dei territori coinvolti, daremo ai Comuni un contributo che terrà conto dell’effettiva spesa sostenuta e della capacità di raccolta differenziata. I criteri di ripartizione degli aiuti da erogare alle amministrazioni, infatti, riguarderanno il calcolo dei costi sostenuti nel secondo semestre del 2022, la quantificazione della spesa ulteriore rispetto alle tariffe base, la percentuale di rifiuti inviati all’estero e quella di raccolta differenziata. Le risorse provengono da una precedente riprogrammazione dei fondi europei, di coesione, e del Patto per la Sicilia” – conclude. Nel frattempo il presidente della Regione, Renato Schifani, che attende dal governo i promessi ‘poteri speciali’ come commissario per gestire l’emergenza, ribadisce: “Entro l’anno sarà pubblicato il bando per realizzare i due termovalorizzatori: uno nell’area metropolitana di Catania e l’altro in quella di Palermo. La Sicilia ha bisogno quanto prima dei due impianti. Le discariche siciliane sono sature, e l’acuirsi della difficoltà nello smaltimento dei rifiuti nelle grandi città rende necessaria e non più procrastinabile la loro realizzazione. Oggi è paradossale avere i Comuni invasi dai rifiuti, e far pagare ai cittadini il trasporto della nostra spazzatura all’estero, dove è utilizzata per produrre energia elettrica, che successivamente compriamo sempre noi”.

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