Lo scorso 26 febbraio, il pubblico ministero di Agrigento, Gloria Andreoli, ha chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio dei titolari di un caseificio a Raffadali, Antonino Vecchio, 63 anni, e Omar Catuara, 28 anni, e poi di due addetti alle consegne: Daniele Bartolomeo, 40 anni, e Virgilio Sola, 66 anni. A loro, a vario titolo, si contestano le ipotesi di reato di adulterazione di sostanze destinate all’alimentazione, frode nell’esercizio del commercio, e sfruttamento del lavoro. Nel corso di una ispezione i Carabinieri hanno riscontrato formaggi preparati tra topi morti e il veleno utilizzato per ucciderli. Un lavoratore in nero sarebbe stato inoltre sfruttato per 13 ore al giorno per pochi euro. Ebbene, adesso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha rinviato a giudizio Vecchio e Catuara, difesi dall’ avvocato Salvatore Pennica. Prima udienza il prossimo 14 febbraio innanzi al giudice monocratico Laura Rigon. Il giudice ha invece assolto, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”, Daniele Bartolomeo, giudicato in abbreviato e difeso dall’avvocato Giuseppe Sodano. E poi è stato prosciolto, con sentenza di non luogo a procedere, Virgilio Sola, difeso dall’avvocato Arnaldo Faro.