Ad Agrigento dal 27 al 30 settembre la Festa dell’Unità del Partito Democratico siciliano. Attesi anche Elly Schlein e Stefano Bonaccini. L’intervento di Barbagallo e Di Paola.
Dopo Ragusa, e dopo Palermo, il Partito Democratico siciliano ha scelto Agrigento come sede della Festa dell’Unità 2023 per omaggiarla in ragione del conquistato titolo di “Capitale italiana della Cultura 2025”. Fiato alle trombe il 27 settembre, mercoledì, a Lampedusa, alle ore 18:30 nella sala conferenze dell’aeroporto, con il dibattito dal titolo “Sicilia fragile, Sicilia possibile: SOS Europa”. E poi da giovedì a sabato 30 settembre la Festa regionale dell’Unità si svolgerà ad Agrigento, alla Villa Bonfiglio, con incontri, approfondimenti, dibattiti e workshop. In conclusione, il 30 settembre, è in programma il comizio della segretaria nazionale, Elly Schlein. E il segretario regionale, Anthony Barbagallo, commenta: “In collaborazione con la Federazione di Agrigento, riteniamo che quest’anno non potevamo che scegliere proprio la città dei Templi per celebrare la festa dell’Unità regionale 2023, un’occasione per discutere dell’agenda dell’opposizione partendo da alcuni temi a noi cari e irrinunciabili come, ad esempio, la scuola e il diritto allo studio, l’ambiente e l’energia sostenibile, i trasporti pubblici e i sistemi di collegamento auto e ferroviari siciliani, legalità e corruzione, la sanità e le disuguaglianze, emigrazione ed immigrazione. Proprio su questo argomento, al centro delle cronache per l’emergenza migranti mai finita, abbiamo deciso di ‘aprire’ i lavori a Lampedusa, la più grande delle Pelagie, simbolo di accoglienza per i tanti che fuggono dall’Africa e che, lo diciamo da sempre, non può sostenere da sola, nonostante l’immane generosità dei lampedusani, questo flusso incessante” – conclude. In occasione della Festa dell’Unità ad Agrigento sono attesi anche Stefano Bonaccini, presidente del partito e della Regione Emilia Romagna, poi Graziano Delrio, Francesco Boccia, Giuseppe Provenzano, Debora Serracchiani, Pietro Bartolo, Marco Meloni, Alberto Losacco e Valeria Valente, già presidente della commissione femminicidi, oltre, ovviamente, ai deputati agrigentini Giovanna Iacono e Michele Catanzaro. Ed il segretario provinciale del Partito Democratico di Agrigento, Simone Di Paola, commenta: “Agrigento è sempre stato un granaio di voti del centrodestra ed è la zona dove i disastri sono più tangibili. Essere allora ad Agrigento è una risposta a questo calcio-mercato e spostamento continuo di dirigenti di altri classi politiche che creano un posto al sole accanto al potente. Noi invece puntiamo sui valori e sull’appartenenza”.