Gli incendi di fine luglio in Sicilia hanno causato gravi danni. I rimborsi sono ancora attesi. Il ritardo legato soprattutto alle modalità di gestione dei fondi.
Gli incendi di fine luglio in Sicilia hanno causato gravi danni. I rimborsi sono ancora attesi. A tre settimane dai roghi, compreso lo stop all’aeroporto di Catania e l’incendio della discarica Bellolampo di Palermo, non vi è alcuna traccia delle risorse da utilizzare come ristori. Secondo il Corpo forestale della Regione, i roghi nell’Isola sono stati 338, e a contrasto sono stati impiegati 4.585 uomini con 748 mezzi antincendio. La superficie boscata incendiata è di 693 ettari, quella non boscata di 3.000 ettari. Al momento, tuttavia, Roma non ha assunto alcun provvedimento. A rendere un’informativa sulla situazione è stato il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, per il quale gli incendi sono legati alle temperature, che hanno sfiorato i 47-48 gradi, oltre ogni record storico, e la propagazione delle fiamme è stata favorita dal vento di scirocco che ha soffiato in Sicilia, Calabria e Puglia. Il ministro non esclude che alcuni incendi siano d’origine dolosa, spesso per mano della criminalità locale. In riferimento alla ripartizione dei fondi a risarcimento, il segretario regionale dell’Anci, l’Associazione dei Comuni, Mario Alvano, spiega: “Riguardo le risorse in arrivo nei prossimi giorni per la gestione dell’emergenza, esistono diverse possibilità. Di solito l’ente incaricato è la Regione, che li ripartisce secondo le necessità dei territori. Ma non è escluso che siano coinvolti direttamente i Comuni, che hanno più di tutti il polso della situazione sulle diverse aree colpite dalle fiamme. Inoltre in tale ambito potrebbero giocare un ruolo importante le ex Province. Sicuramente un ente intermedio tra i Comuni, la Regione e lo Stato sarebbe utile e potrebbe avere un ruolo di coordinamento degli interventi, che è ciò che serve in questa situazione” – conclude. Nel frattempo alcuni Comuni, come Palermo, si sono già attivati per assecondare le istanze di coloro che hanno subito dei danni al proprio patrimonio edilizio, pubblico o privato, alle attività economiche e produttive. A tal proposito è possibile compilare un modulo scaricabile tramite il sito del Comune, o rivolgersi agli Uffici relazioni con il pubblico. Il sindaco Roberto Lagalla afferma: “Si tratta di una prima fase ricognitiva utile a mappare i danni subiti dai palermitani a causa degli incendi dello scorso mese, per poi procedere ad una seconda fase che permetterà di ricevere dalla Protezione civile nazionale il risarcimento del danno che sarà eventualmente riconosciuto. In sinergia con il governo regionale e nazionale, lavoriamo per permettere ai cittadini di recuperare le perdite provocate dalle fiamme e stiamo già fornendo aiuto alle famiglie che hanno perso la casa, individuando soluzioni transitorie messe a disposizione dal Comune e attraverso una collaborazione con l’Agenzia dei beni confiscati”.