Innanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltagirone sono stati interrogati i due romeni indagati per il presunto omicidio di Vera Schiopu, la moldava di 25 anni trovata impiccata sabato scorso 19 agosto nella sua casa in campagna a Ramacca. Il fidanzato, Gheorghe Ciprian Apetrei, 33 anni, bracciante agricolo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha invece raccontato la sua verità l’amico, il 31enne Costel Balan, che ha ribadito la sua estraneità a quanto accaduto: “I due erano spesso ubriachi e lo sono stati anche sabato scorso. E durante un litigio all’aperto la donna è caduta a terra e ha sbattuto la testa, perdendo del sangue. Io sono andato via, lasciando entrambi sul posto. Dalle 13 alle 17 sono stato a Paternò con degli amici, di cui vi fornisco l’identità. Poi sono tornato in campagna intorno alle 17:20 e ho visto Apetrei ubriaco cercare la sua fidanzata. E poi l’ho sentito urlare dal casolare dove è stato trovato il corpo della donna. Mi sono recato sul posto e ho visto la 25enne con la corda attorno al collo”. La Procura ipotizza quindi che la 25enne sia stata uccisa in quei locali, e che il corpo sia stato poi spostato per inscenare un finto suicidio da denunciare alle forze dell’ordine. Sul corpo di lei inoltre sono state trovate escoriazioni e tracce di sangue. E poi la corda stretta attorno al collo della donna è troppo poco resistente per sostenere il peso della ragazza che, peraltro, non era appesa a una trave, ma a un punto più basso, con i piedi che sfioravano il pavimento.