“Capitale Cultura” e polemiche: il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ribadisce il ruolo primario del Consiglio comunale. E invita il Prefetto nel Consiglio d’amministrazione.
In estate in vacanza si sfoglia volentieri la settimana enigmistica. Dunque: a tarda sera di giovedì 3 agosto la Giunta comunale di Agrigento ha approvato la delibera numero 154 sulla costituzione della Fondazione per la partecipazione a “Capitale Italiana della Cultura 2025” e l’approvazione dello schema di Statuto. E si è scatenato un: sono 8 lettere, inizia con la b e finisce con la o. Bo? Bo…? In Francia, dove sono più eleganti e raffinati, si traduce in “maison de prostitution”. Infatti, la delibera, come tutte le delibere, è attesa in Consiglio comunale per il confronto, le eventuali modifiche e l’approvazione. E, prima ancora che così sia, sono state già sollevate violente barricate, lanciando dardi e saette, da una parte all’altra: “Perché lui sì e lui no? Loro perché no? E perché loro sì? E poi lui, solo lui, o anche loro? E perché loro?”. E’ intervenuta anche Patty Pravo, incazzata: “E tu. E noi. E lei. Fra noi”. Allora il sindaco, Franco Miccichè, ha avuto un ‘pensiero stupendo’. Prima di andare in vacanza per Ferragosto in spiaggia con la famiglia, l’ombrellone e la vaschetta di pasta a forno, ha scritto una lettera. Ha ribadito che sarà il Consiglio comunale, organo sovrano, ad esaminare e approvare definitivamente la delibera. E ha invitato il prefetto Filippo Romano a essere parte del Consiglio d’amministrazione. Fratelli, leggiamo insieme. Dalla lettera di Francesco agli agrigentini: “Il successo della proclamazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025 costituisce un’opportunità di crescita per la nostra città e la provincia intera. Trasformare tale opportunità in risultati concreti per lo sviluppo del territorio dipende dalla capacità di tutti gli attori coinvolti di anteporre l’obiettivo generale ai piccoli interessi personali o di parte. Lo Statuto approvato dalla Giunta comunale, dopo un lungo esame degli uffici competenti e dopo avere consultato anche il Ministero della Cultura, sarà esaminato e definitivamente approvato dal Consiglio comunale, organo sovrano della vita democratica della nostra città. L’unico soggetto responsabile della candidatura a Capitale italiana della Cultura e della realizzazione del progetto è il Comune di Agrigento. E’, quindi, l’amministrazione comunale ad assumere la responsabilità delle decisioni sulla governance del progetto coinvolgendo altri soggetti con il ruolo di socio fondatore o di partecipazione. Le scelte ad oggi effettuate e approvate dalla Giunta comunale in merito alla Fondazione Agrigento 2025 sono state tutte indirizzate a garantire l’efficacia e l’efficienza delle azioni future attraverso: la capacità di indirizzo politico da parte dell’amministrazione comunale, il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti che vorranno contribuire alla realizzazione del progetto, e la capacità tecnico-professionale necessaria alla realizzazione delle attività. Il rispetto delle regole di trasparenza nella gestione della cosa pubblica, attraverso una condotta che nell’etica e nella morale trova fondamento, caratterizzano il mio essere cittadino ancor prima che la mia funzione di Sindaco a servizio della comunità. Con tale spirito e consapevolezza ho chiesto al Prefetto, Sua Eccellenza dottor Filippo Romano, di voler fare parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Agrigento 2025. Il Prefetto, nel tenere la dovuta riserva sulla decisione che vorrà assumere, ha comunque espresso la propria disponibilità a sostenere la costituenda Fondazione e ancor di più Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. La pace del Signore sia sempre con voi”.