La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dal difensore, l’avvocato Antonio Ingroia, e ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo il 16 giugno del 2022 che, a sua volta, ha confermato la sentenza emessa il 2 luglio del 2021 dal giudice monocratico del Tribunale di Palermo, Ivana Vassallo, che ha condannato a 4 anni di reclusione il già aspirante collaboratore della giustizia agrigentino, Giuseppe Tuzzolino, 43 anni, imputato di calunnia a danno dell’avvocato agrigentino, Salvatore Pennica. Secondo Tuzzolino, l’avvocato Pennica avrebbe conservato documenti importanti e compromettenti, anche in tema di mafia, nel proprio computer. Inoltre, Tuzzolino ha accusato l’avvocato Pennica di avere incassato 14mila euro, pretendendo altri mille euro per restituire a Tuzzolino i documenti scottanti. E il pentito ha aggiunto che il suo difensore non gli avesse consegnato la ricevuta di quanto intascato, incorrendo nel reato di evasione fiscale. L’avvocato Pennica è parte civile in giudizio tramite l’avvocato Francesco Mirabile, e sarà risarcito da Tuzzolino. Tra l’altro, nelle motivazioni adottate dal giudice Vassallo in primo grado, si legge: “L’evasione fiscale contestata all’avvocato Pennica è risultata inesistente, perché dagli accertamenti bancari è emerso che Tuzzolino aveva corrisposto al professionista Pennica, che lo aveva difeso, soltanto un acconto di mille euro, e non 14mila euro, come sostenuto dal pentito. Sono dunque risultate false le accuse mosse per non pagare alcunché”.