Il presidente della Federazione armatori siciliani, Fabio Micalizzi, ha denunciato che un peschereccio italiano partito dalla Sicilia, da Siracusa, è stato attaccato a colpi di mitra dalla Guardia costiera libica in acque internazionali, a circa 95 miglia dalla costa libica. La Guardia costiera libica è un corpo formato da milizie armate note per i loro metodi molto violenti, alcune delle quali responsabili del traffico di esseri umani che coinvolge le persone migranti. L’equipaggio del peschereccio, “Orizzonte”, è composto da cinque persone, nessuna delle quali è stata ferita. L’imbarcazione ha subito gravi danni al timone e alla cabina di comando che non permettono di manovrarla. Le operazioni per individuare la nave sono state molto difficili perché la Guardia costiera libica ha sequestrato le schede telefoniche dei membri dell’equipaggio. Il presidente della Regione, Renato Schifani, commenta: “L’attacco al peschereccio siciliano da parte di una motovedetta libica è un atto di estrema gravità, che va stigmatizzato con forza in quanto avvenuto in acque internazionali. Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere, che per fortuna in questo caso non ha causato vittime ma solo tanta paura. E’ inaccettabile che i pescatori delle nostre marinerie rischino la vita ogni giorno, soltanto perché rivendicano un proprio diritto, ovvero svolgere la propria professione. Sono in costante contatto con la Farnesina e con il ministro Tajani e chiederò un incontro con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, per discutere di come mettere in sicurezza le acque davanti le nostre coste ed evitare così che episodi intollerabili di violenza come questo non possano ripetersi in futuro”.