Dopo che per le somme della Regione, la Giunta ha concluso adesso il riaccertamento di crediti e debiti da fondi extra regionali. Si liquidano tutti i pagamenti a imprese e fornitori.
Fino a poche settimane addietro, all’ultima decade di giugno, è stata condotta con difficoltà la procedura di riaccertamento di crediti e debiti, conclusa per le somme della Regione ma non per il denaro di provenienza statale ed europea, ovvero l’ampia maggioranza delle risorse finanziarie. E, in mancanza dell’approvazione dei residui attivi e passivi, il tutto si è bloccato, a danno dei pagamenti ai fornitori di opere, beni e servizi. L’adempimento burocratico ancora atteso ha congelato ogni tipo di liquidazione, ovvero le fatture quasi per intero del 2022 e una parte, non residuale, degli anni precedenti. E, inoltre, senza contezza esatta di debiti e crediti, nessun assessorato avrebbe potuto assumere altri impegni di spesa che, di conseguenza, è stata ingessata. Ebbene adesso la Giunta regionale ha approvato il riaccertamento degli ultimi residui passivi di bilancio ancora pendenti. Si tratta di una somma complessiva di oltre 1,5 miliardi di euro. E sono spese derivanti da fonti di finanziamento extraregionali inerenti il 2021, per pagare impegni verso imprese e fornitori di beni e servizi che adesso potranno essere saldati dalla Regione. E il presidente, Renato Schifani, commenta: “La nostra azione di riordino del quadro finanziario della Regione segna un altro passo importante verso l’obiettivo di garantire sempre più certezze alle imprese e agli operatori economici della Sicilia. Stiamo lavorando per contenere i disagi per coloro che attendono i pagamenti della Pubblica amministrazione, e i fatti ci danno ragione. Manteniamo così un impegno d’onore verso chi si rapporta con le istituzioni, per rafforzarne la credibilità e la fiducia dei cittadini”. E l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, sottolinea: “Completiamo il riaccertamento dei residui extraregionali in anticipo di ben cinque mesi rispetto all’anno scorso, sbloccando centinaia di voci di spesa e opere pubbliche finanziate, ad esempio, attraverso il Fondo sviluppo e coesione, le risorse del Fondo europeo per lo sviluppo delle regioni, o il Patto per il Sud. Si tratta di una inversione di tendenza nell’ambito dell’efficienza contabile della Regione, che il Governo Schifani intende rendere la normalità anche per il futuro. Infatti, l’anno prossimo, grazie alla digitalizzazione che stiamo attuando, puntiamo a rendere molto più efficiente e veloce la procedura di riaccertamento dei residui della Regione, con l’obiettivo di concluderla già entro i primi tre mesi del 2024. Adesso ci concentreremo sul bilancio consuntivo 2022 col supporto degli uffici di Ragioneria a cui va il nostro apprezzamento”.