Il prefetto Romano nelle campagne sottratte alla mafia. Il sopralluogo tra Naro e Canicattì e il sostegno alla cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra”.
Il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, come il prefetto Mori contro la mafia campagnola degli anni ’20, come il prefetto Dalla Chiesa contro la mafia affaristica e politica degli anni ’80. Filippo Romano dal nord, da Udine, catapultato in terra di Sicilia, come il capitano Bellodi de “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia. Anche lui, Romano, si è appena ritrovato in Sicilia tra le campagne infuocate dal caldo e arroventate dai ricatti della criminalità organizzata e mafiosa. L’occasione di cotanto ardimento sono stati i tanti attentati subiti dalla cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” di Canicattì, a lavoro in contrada Gibbesi, fra Naro e Canicattì, dove sono stati appena incendiati 30 ettari di terreno coltivati a grano su un fondo confiscato alla mafia e assegnato alla cooperativa nel 2015. Indagano i Carabinieri, e il tenente colonnello, Vincenzo Bulla, ha accompagnato il prefetto udinese in contrada Gibbesi, dove ha incontrato il presidente della cooperativa, Giovanni Lo Iacono. E Romano ha spiegato: “La presenza sul territorio è il solo antidoto alle prepotenze che colpiscono i più deboli e i più esposti. Nei limiti del possibile, condizionato dalle forti necessità di impiego delle forze di polizia sul fronte dell’immigrazione, cerchiamo di rinforzare i presidi in aree anche molto remote. In un territorio di simile problematicità, ovvero la cosiddetta ‘Terra dei fuochi’ in Campania, ottimi risultati sono venuti dall’impiego dei droni dell’Esercito e di altre forze operanti sul campo. Stiamo valutando infatti il loro impiego come strumenti tecnologici alternativi in questa provincia” – ha concluso Romano. Le forze dell’ordine sono in stato di massima allerta, e il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, conferma: “Stiamo organizzando su indicazione del prefetto tracciata nel corso del recente Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, i servizi del personale del commissariato di Canicattì coordinati insieme all’Arma, cui parteciperanno anche i militari dell’operazione ‘Strade sicure’. I servizi si dispiegheranno nelle zone dove vi sono terreni e colture sottratti alla criminalità e avranno un’articolazione precisa. I controlli tenderanno non soltanto a prevenire, con presenza e pattugliamento, ma anche a monitorare e analizzare, con l’impiego delle specialità e di riprese dall’alto attraverso servizi aerei delle forze di polizia, le presenze di persone e mezzi sul territorio. Anche la Polizia Stradale e la squadra controlli della Polizia Amministrativa opereranno per rilanciare e potenziare un reticolo informativo utile a contrastare e prevenire nuovi atti intimidatori”.