Oltre 30 ettari di terreno sottratti alla mafia e coltivati a grano sono stati incendiati. Solidarietà alla cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra”.
Oltre 30 ettari di terreno coltivato a grano in contrada Gibbesi dalla cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” di Naro, diretta da Giovanni Lo Iacono, sono stati incendiati. Pochi sono i dubbi sull’origine dolosa delle fiamme: i focolai sono divampati da punti diversi e anche da porzioni di terreni assegnati divisi da ampie strade asfaltate. Si tratta di una escalation di danneggiamenti che perdura dal 2019 ad oggi. Solidarietà alla cooperativa esprime l’ associazione “Amici del giudice Rosario Livatino” di Canicattì, che commenta: “L’affermazione dello Stato nel territorio non piace ai mafiosi e ai delinquenti parassiti che sfruttano la povertà, l’ignoranza e la paura. L’attività della cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” dà fastidio. E dà ancora più fastidio il messaggio di legalità e giustizia sociale che tramanda. A questo punto ci rivolgiamo ancora una volta al Prefetto di Agrigento, Filippo Romano, al Procuratore della Repubblica, Salvatore Vella, al Questore, Emanuele Ricifari, a tutte le forze dell’ordine, e anche al Presidente della Repubblica, al Capo del Governo e al Ministro dell’Interno affinché con atti concreti si adoperino per affermare lo Stato di diritto, la legalità, la democrazia e la libertà dei cittadini onesti. Chiediamo che da subito e per il futuro, già fino all’avvenuta trebbiatura, sia attivato lungo i terreni di contrada Gibbesi e Virgilio gestiti dalla cooperativa un sistema di vigilanza tramite torrette affidate al Corpo Forestale i cui preposti possano segnalare in maniera tempestiva e utile principi di incendio ai campi di cereali e limitare i danni. Questa soluzione servirebbe a dare un concreto segnale della presenza dello Stato e del possesso esclusivo da parte delle Istituzioni dei terreni sottratti alla mafia e alla criminalità”.