Un amministratore giudiziario infedele avrebbe sottratto soldi da conti correnti dei boss palermitani Rosario Gambino e Salvatore Inzerillo che il professionista ha gestito, dopo il sequestro nel 2012, su incarico del Tribunale. Ecco perché adesso la Polizia di Palermo, su ordine della Sezione misure di prevenzione, ha sequestrato quasi 800 mila euro all’erede dell’amministratore, morto nel 2018 e già indagato per peculato continuato. I soldi prelevati dai conti sarebbero stati investiti in un’azienda vitivinicola nella provincia di Agrigento con la costruzione di una cantina e di un oleificio in terreni di proprietà dell’amministratore giudiziario. Il professionista avrebbe trasferito le quote societarie a un erede. Lo scorso maggio l’erede ha venduto un ramo di azienda per 928 mila euro. Il prezzo della compravendita è stato accreditato su un conto corrente intestato alla società, sul quale è abilitato ad operare l’erede dell’amministratore. La Sezione misure di prevenzione ha disposto quindi il sequestro d’urgenza del saldo per 779 mila euro, ovvero quanto sottratto dai conti di Gambino e Inzerillo.