Il sig. C.P. di Agrigento, agente della Polizia di Stato, dopo anni di servizio prestati fuori dalla propria città di origine, presentava al Ministero dell’Interno domanda di trasferimento al fine di fare rientro ad Agrigento.
Dopo avere inizialmente accolto la domanda di trasferimento formulata dall’agente agrigentino, con successivo atto il Ministero revocava il trasferimento del sig. C.P. e ciò in ragione del parere negativo reso dal Questore di Agrigento secondo cui la sussistenza di precedenti penali a carico di parenti dell’agente agrigentino avrebbero potuto nuocere all’immagine ed al prestigio della Polizia di Stato e, pertanto, tali legami di parentela avrebbero reso inopportuno il trasferimento ad Agrigento.
Il sig. C.P., ritenendo illegittimo il provvedimento di revoca del proprio trasferimento ad Agrigento, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, ha dunque proposto ricorso innanzi al T.A.R. Sicilia – Palermo, censurando il diniego del trasferimento sotto diversi profili.
In particolare, gli avvocati Rubino e Piazza hanno dedotto l’insussistenza di alcun pregiudizio per l’immagine ed il prestigio della Polizia di Stato, sostenendo che i generici e non precisati precedenti penali a carico di alcuni parenti del proprio assistito non sarebbero stati idonei a sostenere la revoca del trasferimento.
Inoltre i legali del sig. C.P. hanno dimostrato in giudizio che i pregiudizi a carico dei parenti del proprio assistito riguardavano soggetti in alcuni casi deceduti da tempo ed in altri soggetti residenti al di fuori della provincia di Agrigento.
Il TAR Palermo, con ordinanza cautelare, ha condiviso le argomentazioni difensive proposte dagli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza sospendendo l’efficacia della revoca del trasferimento dell’agente Agrigentino.
Conseguentemente, il Ministero dell’Interno, in esecuzione del provvedimento cautelare reso dal T.A.R. nelle more della definizione del giudizio, ha disposto il trasferimento dell’agente ad Agrigento.
Infine, con sentenza del 22 giugno 2023, il T.A.R. Sicilia – Palermo, alla luce degli elementi messi in evidenza dalla parte ricorrente assistita dagli avv.ti Rubino e Piazza, ha ritenuto la motivazione posta dal Ministero dell’Interno a sostegno del diniego del trasferimento per alcuni aspetti illogica e per altri insufficiente ed ha definitivamente accolto il ricorso proposto.
Conseguentemente, per effetto della detta sentenza resa dal T.A.R. l’agente potrà rimanere in servizio ad Agrigento in via definitiva.