La Cassazione ha confermato il sequestro eseguito lo scorso ottobre dalla Direzione investigativa antimafia agrigentina, su disposizione del procuratore reggente, Salvatore Vella, e del sostituto Gloria Andreoli, finalizzato alla confisca per equivalente del patrimonio di una imprenditrice di Favara, Maria Giusy Barba, 40 anni, attiva nel settore dell’assistenza agli anziani e disabili, indagata per i reati di appropriazione indebita ed autoriciclaggio. Le contestazioni di reato ruotano intorno al re-impiego di denaro ritenuto provento di attività illecita nell’ambito della gestione di una società cooperativa Onlus. I sigilli sono stati apposti a dieci immobili e due conti correnti bancari, per un valore stimato in circa 750 mila euro. Maria Barba è l’ex moglie di Salvatore Lupo, già amministratore della cooperativa e poi vittima di omicidio il giorno di Ferragosto del 2021.