Progetti e incarichi nell’ambito della Sanità pilotati verso amici e parenti: notificati 17 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati tra cui Razza e Scavone.
La Procura di Catania, tramite il sostituto procuratore Alessandra Tasciotti, ha notificato 17 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati nell’ambito di un’inchiesta nel settore Sanità sostenuta dai Carabinieri. Tra i 17 vi sono anche gli ex assessori regionali alla Sanità, Ruggero Razza, avvocato, e al Lavoro, Antonio Scavone, radiologo, poi l’ex presidente dell’Ordine dei medici di Catania, Ignazio ‘Igo’ La Mantia, otorinolaringoiatra, e Giuseppe Arcidiacono, dirigente medico dell’ospedale “Garibaldi” ed esponente di Fratelli d’Italia, che si è prima candidato a sindaco e poi si è ritirato dalla corsa prima del voto a Catania degli scorsi 28 e 29 maggio. Gli altri destinatari del provvedimento, che entro 20 giorni hanno facoltà di opporre mezzi e atti a difesa dopodiché la Procura depositerà l’istanza di rinvio a giudizio, sono: Alberto Bianchi, Nunzio Campagna, Paola Campagna, Filippo Di Piazza, Giuseppe Di Rosa, Sebastiano Ferlito, Calogero Grillo, Rosalia Leonardi, Gesualdo Missale, Eugenio Pedullà, Ernesto Rapisarda, Francesco Lo Re, e Daniele Sorelli. Tra i 17, Arcidiacono, Nunzio Campagna e Missale sono ristretti agli arresti domiciliari. Le ipotesi di reato ruotano intorno a progetti approvati e finanziati dall’assessorato regionale alla Sanità, e che sarebbero stati assegnati ad amici e familiari, tramite bandi “cuciti su misura”. E poi si contestano esami pilotati nel concorso per nomine dirigenziali all’Ordine dei medici di Catania. Gli assessori Razza e Scavone sono indagati per turbata libertà di scelta del contraente per la nomina di due professionisti per altrettanti progetti. A La Mantia è contestata la turbata libertà degli incanti per aver favorito un candidato a un concorso a dirigente all’Ordine etneo. Più nel dettaglio, Pippo Arcidiacono avrebbe gestito il progetto “Centro Cardio Hub e Spoke – modello di prevenzione e riabilitazione”, presentato dall’ospedale “Garibaldi”, e avrebbe concordato con Gesualdo Missale, ex funzionario amministrativo dell’Università di Catania, e con Nunzio Campagna, vice presidente dell’Ordine dei medici di Catania, coloro che avrebbero dovuto ottenere gli incarichi attribuiti nell’ambito dello stesso progetto. In una conversazione intercettata, Arcidiacono scherza con Missale in riferimento ad una possibile convocazione in Procura. La replica di Missale testimonia il valore della scaramanzia: “No, minchia! Quanto mi tocco! Disgraziato! Quanto mi tocco, minchia”. I due ridono. E poi Ruggero Razza avrebbe favorito un candidato, Filippo Fiorenza, non indagato, nipote dell’ortopedico e deputato Dino Fiorenza, per un incarico da 15mila euro nel progetto “Osas Catania – sentinelle della prevenzione”. E Scavone avrebbe invece parteggiato per un’altra candidata, Leonarda Gullotto, non indagata, per un incarico da 15mila euro nel progetto coordinato da Arcidiacono. Alla Gullotto è stato assegnato un incarico gemello di quello assegnato a Tiziana Ciaramidaro, non indagata, moglie di Giuseppe Arcidiacono. Il coordinamento, ancora dello stesso progetto, per 30mila euro, è stato assegnato a Gesualdo Missale che, come sua assistente, ha scelto Erica Aquileia, non indagata, con un contratto da 20mila euro. E poi Ignazio La Mantia, presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, è indagato per turbata libertà degli incanti allorchè avrebbe favorito un candidato, poi vincitore, Gesualdo Missale, a un concorso a direttore amministrativo dell’Ordine dei Medici di Catania. Sarebbero state ottenute in anticipo le tracce delle prove scritte e gli argomenti dell’esame orale grazie alla collaborazione di soggetti istituzionali appartenenti agli Ordini dei medici di Catania e di Palermo, che sarebbero legati a Nunzio Campagna. E Campagna, prima ancora che fosse emanato il bando di concorso, avrebbe proposto Missale come persona di assoluta fiducia e in grado di svolgere tale incarico, manifestandosi del tutto a loro disposizione.