Condannato a 16 anni di reclusione anche in Appello il minorenne, reo confesso, che ha ucciso a coltellate la madre, Valentina Giunta, di 32 anni. I dettagli.
La Corte d’Assise d’Appello per i minorenni di Catania, condividendo quanto proposto dalla Procura, e negando il riconoscimento delle attenuanti invocate dalla difesa, ha confermato la condanna a 16 anni di carcere, per omicidio aggravato, inflitta lo scorso 23 gennaio, a conclusione del giudizio abbreviato, al ragazzo di 15 anni che lo scorso 25 luglio ha ucciso, e ammesso di avere ucciso, la madre, Valentina Giunta, 32 anni, accoltellata a morte nella sua abitazione a Catania nella zona del Castello Ursino. La famiglia della donna si è costituita come parte lesa, non ricorrendo la parte civile nei processi minorili. Lui, il figlio, appena dopo essere stato arrestato dalla Squadra Mobile, ha confessato l’assassinio e il movente. Lei avrebbe voluto allontanarlo dal padre detenuto in carcere anche per tentato omicidio. Nella misura cautelare a suo carico tra l’altro è stato scritto: “Il giovane negli ultimi mesi viveva con la nonna paterna essendosi determinato a lasciare la casa della madre nonostante la stessa madre avesse mantenuto un atteggiamento protettivo verso il figlio, a fronte delle ostilità alimentate dalla famiglia del padre, detenuto da tempo per gravi reati, anche contro la persona”. E una cugina di Valentina Giunta ha raccontato che in passato vi sono state altre aggressioni, con successive querele poi ritirate. I familiari della vittima aggiungono: “Lei voleva rifarsi una vita, lontana dalla famiglia del marito, in carcere dal 2018, che l’avrebbe anche minacciata quando era detenuto”. Come rilevato dal medico legale, Valentina Giunta è stata colpita con un’arma da punta e taglio al collo, al fianco e alla spalla sinistra, lesionandole grossi vasi sanguigni con shock emorragico che ne ha determinato la morte.