Alla Regione, dopo 7 mesi di attività, si profila un “tagliando” all’Esecutivo, che potrebbe tramutarsi anche in una mini – ricomposizione della giunta. Armao rientra come consulente.
Alla Regione, dopo 7 mesi di attività, si profila un “tagliando” all’Esecutivo, che potrebbe rivelarsi anche una mini – ricomposizione del governo. L’iniziativa si concretizzerebbe dopo le elezioni Amministrative del 28 e 29 maggio, con eventuale ballottaggio l’11 e il 12 giugno. A tal proposito il presidente della Regione, Renato Schifani, ha già annunciato: “Faremo un tagliando alla giunta di governo della Regione. Non si tratta di cambiare questa o quella persona ma di valutare il percorso fatto, e la capacità della giunta nel suo complesso e dei singoli assessori di essere efficaci nei rispettivi settori di competenza”. Secondo quanto circola tra la stampa e tra le dichiarazioni più o meno velate degli addetti ai lavori, la poltrona più in bilico sarebbe quella dell’assessore regionale alla Pubblica istruzione e alla Formazione professionale, Mimmo Turano, nel ciclone delle polemiche a Trapani per il sostegno, o meno, al candidato sindaco del centrodestra. In tal caso Schifani si rivolgerebbe alla Lega per indicare un altro assessore al posto di Turano. E se così fosse, il partito di Salvini proporrebbe Vincenzo Figuccia, escluso in prima battuta, legato al segretario regionale Minardo. Turano invece è sponsorizzato dall’assessore alle Politiche agricole, Luca Sammartino. E tra le poltrone ancora meno stabili vi sarebbe anche quella dell’assessore all’Economia, Marco Falcone, di Forza Italia, su cui grava la recente impugnativa da parte del Consiglio dei ministri di alcuni articoli della Finanziaria relativi alla spesa, per circa 800 milioni di euro, del Fondo europeo di sviluppo e coesione. In tale ambito però si procederebbe con i piedi di piombo, sia perché la delega di Falcone, al bilancio, è alquanto delicata e cruciale, sia perché ne deriverebbero inevitabilmente dei contraccolpi in Forza Italia, tra gli azionisti di maggioranza della coalizione di centrodestra a sostegno di Schifani, peraltro anche lui di Forza Italia. Sotto “osservazione” sarebbero anche l’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, investita dalle vertenze dei precari covid e della sanità privata. E poi ancora Elena Pagana e Francesco Scarpinato, inizialmente mal digeriti dal presidente. Pagana per contrasti con il partito dell’ex assessore Ruggero Razza dopo la mancata candidatura a Catania, mentre attorno all’assessore alla Cultura, Scarpinato, vi sarebbero divergenze dentro il partito. Nel frattempo Gaetano Armao rientra alla Regione. All’ex assessore al Bilancio ieri il presidente Schifani ha affidato l’incarico di curare i rapporti con Bruxelles e col governo nazionale in materia di finanziamenti extra-regionali. Riceverà circa 60 mila euro lordi all’anno (più Iva e contributi previdenziali), anche se l’effetto politico ha un peso specifico molto superiore.