Si conclude la stagione teatrale al “Pirandello” di Agrigento con la direzione artistica di Francesco Bellomo. Sabato 6 maggio alle ore 20:30, e domenica 7 maggio, alle ore 17:30, sarà in scena “L’Onorevole”, di Leonardo Sciascia, diretto e con Gaetano Aronica, Roberto Iannone, Pippo Crapanzano, e la compagnia del Teatro Pirandello. Lo spettacolo è prodotto dalla Fondazione Teatro Luigi Pirandello. Gaetano Aronica spiega: “L’Onorevole narra la vicenda di un modesto professore di liceo “benedetto” da una repentina elezione al Parlamento e poi da una lunga carriera politica fatta di meschinità e menzogne, intrighi e compromessi, cedimenti e tradimenti pubblici e privati. L’Onorevole è uno dei pochissimi testi teatrali di Sciascia. L’autore avverte subito che si è divertito a scriverlo nei caldi giorni d’estate, in campagna. E che non ha intenzione di rivedere il testo, legato a quella distrazione, a quel momento. In effetti L’Onorevole ruba attimi, è fulmineo nei cambiamenti, caustico nel definire il potere. Ne è nato uno spettacolo pieno di fantasia , di invenzioni. La sua struttura ha permesso di creare personaggi originalissimi, situazioni in cui la tensione è scandita dall’imprevedibilità dei fatti. C’è un cambiamento delle cose e degli uomini, non solo del protagonista, ma di tutto il mondo intorno a lui, o che lui vede cambiato per come lo proietta a se stesso. L’Onorevole racconta l’Italia del dopoguerra e del boom economico, attraverso i mutamenti di una società che in fondo si vede bene solo sempre uguale a se stessa. E che dunque soffre nei momenti in cui dovrebbe avere il coraggio di cambiare, non trova nessun riferimento etico o morale, non dico che la sostenga, ma almeno che la giustifichi. Tutto è legato all’equilibrio fra poteri leciti e illeciti, è molto difficile, a volte , tracciarne il confine. Chi verrà a vedere questo spettacolo rimarrà deluso nel non trovare una trasposizione fedele, sebbene lo stile di Sciascia, il suo spirito, siano intatti. La sua stessa natura di testo aperto, non concluso, ispira una lettura originale, non irriverente, ma temeraria. Lo spettacolo sia apre ad inaspettate visioni. Credo che in Italia molti non possano non dirsi democristiani, la storia del nostro paese è legata alla storia del partito in cui si è identificato per un lungo periodo, dal secondo dopoguerra, almeno. Le correnti di destra e sinistra, fluttuanti, hanno finito per rafforzare la corrente centrista. Il centro moderato ha dato sicurezza agli italiani e anche oggi, in fondo le cose non sono molto cambiate. Guardare quel mondo come una cartolina in bianco e nero, viverne le atmosfere ormai vintage, indagare su un passato recente, scoprire di esserne stati protagonisti e anche prigionieri, è un modo per riflettere, a tratti ironizzare. Ma anche per immaginare nuove possibilità. In fondo il boom economico può far pensare a questo momento di rinascita che sta pervadendo la Sicilia negli ultimi anni. L’Onorevole, nella nostra lettura, riflette, attraverso la visione, l’immagine di una società allo specchio” – conclude Gaetano Aronica.