Domani trasferta a Roma di Schifani e Di Mauro. Incontreranno il ministro dell’Ambiente per ottenere poteri speciali per la costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia.
Domani giovedì il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, voleranno a Roma. Nella Capitale incontreranno il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. E discuteranno di una norma per assegnare i poteri speciali a Schifani per costruire due termovalorizzatori in Sicilia. E ciò a seguito di quanto appena rilevato dall’assessore Di Mauro, ovvero che la procedura avviata dal governo Musumeci per l’insediamento di due termovalorizzatori, uno a Catania e l’altro a Gela, versa in una condizione di stallo perché all’avviso di manifestazione di interesse non è seguito un bando di gara, e perché non sono stati predisposti dei criteri tecnici di riferimento per la progettazione e l’allestimento degli impianti. Nel frattempo, l’attuale governo intende riavviare concretamente la procedura verso il traguardo agognato, con la differenza che uno dei due termovalorizzatori sarà ubicato, come già preventivato nella scorsa legislatura, a Catania nella zona fra Pantano d’Arci e l’area industriale a beneficio della Sicilia orientale, e l’altro invece non più a Gela ma nel Palermitano, a servizio della Sicilia occidentale. Le prime interlocuzioni con il ministro Pichetto Fratin vi sono già state e, per l’attribuzione dei poteri speciali al governatore siciliano, si è orientati ad utilizzare la stessa norma che recentemente ha assegnato poteri speciali al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, proprio per dotare la città del tanto polemizzato termovalorizzatore. Schifani conferma e aggiunge: “I poteri speciali che la Regione sta chiedendo riguardano la possibilità di applicare procedure agevolate, con tempi stracciati, per le necessarie future espropriazioni e per il rilascio delle autorizzazioni. Si punta a un massimo di 30 giorni e, solo per le Soprintendenze, di 75”. Ancora più nel dettaglio, la proposta sul tavolo del ministro prevede che il commissario sia proprio Schifani, che a sua volta potrebbe poi nominare due sub commissari assegnando loro competenze specifiche su ognuno dei due impianti che la Regione intende attivare. Di tale piano, Schifani ne ha discusso con il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, il quale potrebbe anche assumere, qualora sia d’accordo, il ruolo di sub commissario per il termovalorizzatore palermitano. In Sicilia le discariche sono sull’orlo della saturazione, e quasi tutte sono nelle mani dei privati perché nel corso degli ultimi 20 anni è stato alimentato un presunto business legato al conferimento dei rifiuti a favore delle tasche dei privati avvantaggiati dalla mancata costruzione degli impianti pubblici. Adesso i siciliani sono costretti a pagare la tassa sui rifiuti ancora più a caro prezzo perché bisogna trasferire fuori Sicilia l’indifferenziato, che viaggerà verso dove sono stati installati i termovalorizzatori di ultima generazione, ad impatto ambientale zero e capaci di produrre energia dallo smaltimento dei rifiuti non differenziabili.