Lo scorso 7 febbraio i Carabinieri del Ros hanno arrestato Alfonso Tumbarello, 70 anni, il medico di Campobello di Mazara che si sarebbe occupato delle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro durante la latitanza consentendogli di accedere alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale. In manette anche Andrea Bonafede, 53 anni, impiegato comunale, cugino e omonimo del geometra di 59 anni che ha prestato la propria identità a Messina Denaro. Sarebbe stato lui, il Bonafede di 53 anni, a ritirare le prescrizioni mediche di Tumbarello per farmaci, esami clinici e ricoveri destinati a Messina Denaro. E lui avrebbe consegnato al medico i documenti sanitari ricevuti dal boss nel corso delle cure. Ebbene, dopo avere depositato le motivazioni della conferma dell’arresto in carcere per Tumbarello, adesso il Tribunale del Riesame di Palermo ha altrettanto depositato le motivazioni della conferma della custodia cautelare in carcere per Andrea Bonafede. E tra l’altro i giudici scrivono: “Non vi è dubbio che le condotte realizzate da Bonafede abbiano di fatto consentito a Messina Denaro di sottrarsi sia all’esecuzione delle pene definitivamente irrogategli per numerosi efferati delitti, sia a eludere le investigazioni dell’autorità in ordine alla persistente condotta direttiva e organizzativa dell’associazione mafiosa Cosa nostra, operante nella provincia di Trapani, posta in essere dallo stesso Messina Denaro”.