Andrea Geraci, il “Malato” indicato nei pizzini, sarebbe stato crocevia di parte del patrimonio di Matteo Messina Denaro. La scuola elementare del boss sarà intitolata a Giuseppe Di Matteo.
Tra Condor, Reparto, Parmigiano, Ciliegia, Malato e tanti altri, gli investigatori hanno identificato “Malato”, ovvero il nome non in codice di uno dei fiancheggiatori della latitanza di Matteo Messina Denaro nascosto dietro un nome in codice. Ebbene, “Malato” è Andrea Geraci, fratello di Francesco Geraci. Francesco è stato amico d’infanzia di Matteo. Poi gioielliere, il “Gioielliere di Castelvetrano” che custodì anche i gioielli di famiglia di Totò Riina, del valore di oltre 2 miliardi di lire, comprese quattro medaglie d’oro commemorative dei Mondiali di calcio in Italia del ’90, con incisi i nomi dei quattro figli di Riina. Poi compagno di scorribande criminali di Matteo, con lui anche in trasferta a Roma per organizzare gli attentati a Giovanni Falcone e a Maurizio Costanzo. Poi collaboratore della Giustizia e accusatore di Matteo anche come mandante delle stragi del ’92 e del ’93. E poi morto lo scorso 4 febbraio vittima dello stesso tumore da cui è afflitto Matteo, al colon. Andrea Geraci sarebbe stato il tramite di una parte del patrimonio di Matteo. Al contrario del fratello Francesco, lui, Andrea, non avrebbe mai interrotto i rapporti con Cosa Nostra e, in particolare, con Messina Denaro, nel corso dei suoi 30 anni di latitanza. In uno dei pizzini trovati nell’asse da stiro nella casa di Rosalia Messina Denaro sono indicati movimenti di denaro di cui si sarebbe occupato Andrea Geraci. In proposito, nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Rosalia si legge: “Oltre al saldo provvisorio della cassa e alle solite uscite (ben 12.400 euro mensili), sono annotate anche alcune entrate pari a 2.500 euro in un’occasione e 4.000 in un’altra”. A Rosalia, indicata nei pizzini come “Fragolone”, i soldi sarebbero stati consegnati da un soggetto indicato col nome di “Malato”, ovvero sarebbe Andrea Geraci. Il nome dei fratelli Geraci salta fuori in diverse indagini di mafia. Ad esempio nell’ambito dell’inchiesta sull’ex senatore di Forza Italia, Antonio D’Alì, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. E poi, come uomini di fiducia di Totò Riina, sarebbero stati prestanome in tante operazioni finanziarie, soprattutto di riciclaggio, nell’interesse di Matteo Messina Denaro. Nel frattempo la scuola elementare “Ruggero Settimo” a Castelvetrano, che Messina Denaro ha frequentato da bambino, sarà intitolata a Giuseppe Di Matteo, il ragazzino di 12 anni rapito, strangolato e sciolto nell’acido per rappresaglia contro il padre, il pentito Santino Di Matteo. L’iniziativa è sostenuta dal presidente della
sezione di Marsala dell’Anm (l’Associazione nazionale magistrati), Fabrizio Guercio, e dal procuratore di Marsala, Fernando Asaro. La preside della scuola, Maria Luisa Simanello, conferma all’Ansa l’avvio delle procedure e spiega: “L’iter per l’intitolazione dell’istituto comprensivo inizierà il prossimo 15 marzo nel corso di un collegio dei docenti, che esprimerà un parere non vincolante prima di un consiglio d’istituto allargato ai genitori. Non ho dubbi che la proposta sarà accolta da tutti i componenti del consiglio d’istituto”.