A Palermo i Carabinieri hanno arrestato sette indagati (5 in carcere e 2 ai domiciliari) di associazione mafiosa ed estorsione aggravata, presunti affiliati alla ‘famiglia’ mafiosa di Rocca Mezzomorreale, “costola” del mandamento palermitano di Pagliarelli. Si tratta di Pietro, Gioacchino e Angelo Badagliacca, Marco Zappulla e Pasquale Saitta. Ai domiciliari Michele Saitta e Antonino Anello. Dalle intercettazioni sono emerse alcune affermazioni di rilievo. Uno degli arrestati rivela: “C’è lo statuto scritto … che hanno scritto i padri costituenti”, così riferendosi all’esistenza di un “codice mafioso scritto”, custodito gelosamente da decenni e che regola, ancora oggi, Cosa Nostra palermitana. Le indagini hanno inoltre sventato l’omicidio di un architetto colpevole di avere commesso delle mancanze verso il clan nell’ambito della sua attività professionale. I Carabinieri hanno ricostruito diverse estorsioni a imprenditori e commercianti. A volte i boss hanno imposto le imprese a loro vicine. Per convincere la vittima a pagare, in un caso è stata appesa al cancello di un’abitazione una bambola con un proiettile conficcato nella fronte.