Dal governo regionale fondi ai Comuni che hanno stabilizzato i lavoratori Asu. L’intervento dell’assessore Albano. Le prospettive di stabilizzazione dell’intero personale.
Quasi cinque milioni di euro sono stati pagati dalla Regione ai 68 Enti locali della Sicilia che hanno provveduto a stabilizzare i lavoratori Asu in servizio nei loro uffici. Così ha annunciato l’assessore regionale alle Politiche sociali e del lavoro, Nuccia Albano, che ha sbloccato il pagamento di 4 milioni e 700mila euro. Più nel dettaglio si tratta dei contributi alla stabilizzazione di 665 soggetti utilizzati in attività socialmente utili. E l’assessore Albano spiega: “Dopo la liquidazione poco prima di Natale delle ore di straordinario effettuate da settembre a dicembre, con oltre 5 milioni destinati a 3.016 lavoratori Asu, adesso con questo nuovo provvedimento la Regione dimostra ancora una volta la giusta attenzione verso questi lavoratori che, pur dopo aver vissuto anche più di un decennio nel precariato, sono diventati una risorsa umana e professionale indispensabile al normale funzionamento degli Enti locali. La stabilizzazione consente di dare così serenità e sicurezza a queste persone e alle loro famiglie”. E il presidente della Regione, Renato Schifani, ribadisce: “I lavoratori Asu meritano tutta l’attenzione possibile perché da anni, in condizioni di precarietà, svolgono un ruolo fondamentale per il funzionamento degli uffici presso cui prestano servizio. Il nostro impegno sarà sempre quello di rispettare il loro lavoro. Inoltre, approfondiremo la vertenza che li riguarda per provare a trovare una soluzione legislativa e amministrativa che sia sostenibile”. Schifani, subito dopo la proclamazione, ha espresso pubblicamente l’intenzione del Governo Regionale di stabilizzare, in accordo con lo Stato, tutto il Personale Asu. Come è noto, già il governo Musumeci, con norma regionale in applicazione di una norma statale, tentò invano di stabilizzare lo stesso personale, ma il provvedimento è stato impugnato dal Dipartimento degli Affari Regionali e per le Autonomie. In proposito si attende una pronuncia della Corte Costituzionale. Nel frattempo i sindacati di categoria hanno prospettato che, a prescindere da ciò che deciderà la Consulta, la Giunta Regionale potrebbe, su proposta dell’assessore regionale alla Funzione Pubblica e nel deliberare la nuova rideterminazione della dotazione organica dell’Amministrazione Regionale per l’anno 2023, inserire il personale Asu in utilizzo proprio nell’ambito della Regione Siciliana e più precisamente al Dipartimento Beni Culturali, tra il personale potenzialmente da assumere. Ciò, oltre a mitigare le carenze d’organico, contribuirebbe ad avviare le procedure di stabilizzazione e di fuoriuscita dal precariato.