A Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento, in via Agrigento, un muratore di 52 anni, Carmelo Contarini, separato e padre di due figli, è stato ucciso innanzi alla sua abitazione con una coltellata, una sola, al cuore, mortale. Ad accoltellarlo, al culmine di una lite e di un corto circuito della mente, è stato un pensionato di 66 anni, Giovanni Ferrera. Lui, ancora armato del coltello a serramanico, è stato raggiunto e bloccato dai Carabinieri lungo il tragitto verso la caserma dove lui si sarebbe diretto. Se ciò non fosse stato, Ferrera sarebbe stato incastrato, perchè il luogo è spiato dagli occhi delle telecamere di video-sorveglianza montate dal Comune. Ferrera è stato ritualmente interrogato. Innanzi a lui si sono seduti il procuratore di Agrigento, Salvatore Vella, il sostituto Paola Vetro, e il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Vittorio Stingo. Ferrera, assistito dall’avvocato Ignazio Martorana, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Giovanni Ferrera e Carmelo Contarini si sarebbero conosciuti da tempo. I loro appezzamenti di terreno in campagna sarebbero confinanti. Forse è stato un diverbio insorto su tali confini a scatenare la furia omicida del pensionato. Forse, invece, lo scontro è stato alimentato solo dall’alcol. Carmelo Contarini, trafitto dalla coltellata, è cascato dentro un canalone tufaceo dell’acqua piovana che costeggia il caseggiato.