Adesso è in carcere il pescatore Ernesto Favara: interrogato si è avvalso della facoltà di non rispondere sul perché ha ucciso a coltellate la moglie. Gli sviluppi delle indagini.
E’ stato arrestato e trasferito in carcere, al “Pietro Cerulli” di Trapani, Ernesto Favara, 63 anni, di Marinella di Selinunte, frazione di Castelvetrano, in provincia di Trapani. Lui alla vigilia di Natale ha ucciso a coltellate la moglie, Maria Amatuzzo, di 29 anni, 34 anni meno di lui. Favara è stato interrogato dai Carabinieri della Compagnia di Castelvetrano e dal magistrato di turno, Stefania Tredici, della Procura di Marsala, e si è avvalso della facoltà di non rispondere, trincerandosi nel silenzio. Alcuni abitanti nella zona hanno prima udito le grida e poi si sono accorti della donna a terra nel cortile in una chiazza di sangue. E hanno lanciato l’allarme. I Carabinieri e i sanitari del 118 sono accorsi in via Cassiopea, a casa della coppia, teatro del femminicidio, e hanno sorpreso lui con tra le mani il coltello insanguinato, immobile, in stato confusionale, innanzi al cadavere della donna. E’ stata disposta l’autopsia. La “Scientifica” ha effettuato i rilievi di rito. Maria Amatuzzo è nata a Palermo e ha sempre vissuto nel Trapanese. Il rapporto con Ernesto Favara, pescatore, è iniziato poco più di 5 anni addietro. Hanno gestito insieme l’attività ittica. Sarebbe stata la gelosia a scatenare la furia omicida di Ernesto Favara. Maria Amatuzzo avrebbe voluto separarsi da lui. Insieme hanno procreato due figli, due gemelle adesso di 4 anni di età. Altre due figlie sono nate da precedenti relazioni della donna. Lei sul suo profilo social tra l’altro ha scritto: “Amo le mie quattro figlie e mio marito Ernesto Favara”. Anche lui è padre di due figli frutto del suo matrimonio con una donna poi morta di malattia. I due avrebbero litigato più volte, tanto che sono intervenuti i servizi sociali, e i figli un anno addietro sono stati affidati ad una comunità alloggio per minori. Il capitano dei Carabinieri di Castelvetrano, Pietro Calabrò, conferma: “Non era un rapporto sereno quello tra Ernesto e Maria. La conflittualità tra i due era nota”. Alla vigilia di Natale lei, già lontana da casa da lunedì 19 dicembre, gli avrebbe ripetuto: “Basta, vado via”. Lui l’ha inseguita nel cortile, e l’ha colpita con un coltello da cucina almeno 12 volte all’addome. Il fratello di lui, Antonino Favara, 56 anni, che abita nello stesso luogo, gli ha subito chiesto: “Cosa hai fatto?”. E lui gli avrebbe risposto: “Mi ha fatto perdere le bambine”. Giacomo Russo, presidente del Comitato “Sacro Cuore di Maria”, che nella borgata riunisce i pescatori devoti alla Madonna, racconta: “Ernesto Favara è uno dei pescatori storici della marineria di Selinunte. Ha esercitato l’attività per decenni, ma negli ultimi tempi lo abbiamo visto poche volte, partecipava molto di rado alle nostre attività. Da quando era andato in pensione Ernesto non usciva più in barca. Aveva comprato un tre ruote e vendeva pesce nella borgata, scegliendo punti strategici dove si fermava per i clienti. La moglie collaborava con lui”.