La Corte d’Appello di Palermo emette la sentenza nell’ambito della maxi inchiesta antimafia “Cupola 2.0”: 43 condanne, 5 assoluzioni.
Il primo ottobre del 2019 la Procura della Repubblica di Palermo ha invocato il processo a carico di 64 imputati nell’ambito della maxi inchiesta antimafia, sostenuta dalle indagini dei Carabinieri e della Squadra Mobile, cosiddetta “Cupola 2.0”, così battezzata in riferimento al tentativo di ricostituzione della Cupola di Cosa Nostra dopo la morte di Bernardo Provenzano e di Salvatore Riina. A capo della nuova Cupola vi sarebbe stato Settimo Mineo, storico gioielliere, della famiglia Pagliarelli. Poi in 56 sono stati rinviati a giudizio. Poi il 9 dicembre del 2020 il giudice per le udienze preliminari, Rosario Di Gioia, ha emesso la sentenza in abbreviato: 46 condannati, per oltre 400 anni di carcere, e 9 assolti. Ebbene, adesso la Corte d’Appello, presieduta da Fabio Marino, ha emesso la sentenza di secondo grado.
Le condanne confermate:
Filippo Annatelli (13 anni e 4 mesi),
Giuseppe Bonanno (5 anni e 8 mesi),
Francesco Caponetto (13 anni e 4 mesi),
Giovanna Comito (1 anno e 8 mesi pena sospesa), Giuseppe Costa (9 anni),
Rubens D’Agostino (10 anni),
Vincenzo Ganci (8 anni e 8 mesi),
Michele Grasso (8 anni e 8 mesi),
Leandro Greco (12 anni),
Marco La Rosa (6 anni e 8 mesi),
Gaetano Leto (12 anni e 8 mesi),
Erasmo Lo Bello (12 anni),
Calogero Lo Piccolo (27 anni),
Domenico Mammi (2 anni),
Sergio Macaluso (2 anni),
Matteo Maniscalco (6 anni e 8 mesi),
Luigi Marino (6 anni e 8 mesi),
Giovanni Salvatore Migliore (8 anni e 8 mesi),
Salvatore Mirino (9 anni e 4 mesi),
Domenico Nocilla (9 anni e 8 mesi),
Salvatore Pispicia (12 anni),
Gaspare Rizzuto (12 anni e 4 mesi),
Michele Rubino (10 anni e 8 mesi),
Giovanni Salerno (10 anni e 6 mesi),
Salvatore Sciarabba (14 anni),
Giuseppe Serio (13 anni e 4 mesi)
Giovanni Sirchia (8 anni).
Poi gli sconti di pena:
Stefano Albanese (da 9 anni e 2 mesi a 9 anni),
Carmelo Cacocciola (da 7 anni a 6 anni e 8 mesi),
Filippo Cusimano (da 9 anni e 4 mesi a 9 anni),
Filippo Di Pisa (da 8 anni e 8 mesi a 8 anni),
Salvatore Ferrante (da 2 anni e 8 mesi a 1 anno),
Giusto Francesco Mangiapane (da 8 anni a 6 anni), Fabio Messicati Vitale (da 12 anni a 10 anni),
Salvatore Sorrentino (da 12 anni e 8 mesi a 10 anni), Gregorio Di Giovanni (da 15 anni e 4 mesi a 14 anni), Maurizio Crinò (da 10 anni a 9 anni e 4 mesi).
Aumenti di pena per continuazione con precedenti giudizi a carico di Salvatore Troia, da 9 anni a 11 anni e 4 mesi, e di Andrea Ferrante, da 8 a 12 anni. E poi aumento di pena per Settimo Mineo da 16 a 21 anni.
Poi, per i collaboratori di giustizia: Filippo Bisconti da 6 anni a 13 anni in continuazione, e Francesco Colletti da 6 anni e 6 mesi a 10 anni. Per i due è stata disposta la scarcerazione.
Poi Massimo Mulè, assolto in primo grado, è stato condannato a 11 anni e 4 mesi.
E poi sono stati assolti Giovanni Cangemi, che in primo grado è stato condannato a 8 anni, Michele Madonia, già condannato a 8 anni e 8 mesi, e Antonio Giovanni Maranto, già condannato a 2 anni. Confermate le assoluzioni di Giusto Sucato e di Nicolò Orlando.