L’Assemblea territoriale idrica dell’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, ha approvato l’aumento del 6,1% delle tariffe. A fronte di ciò interviene la Consulta degli utenti, che afferma: “L’aumento delle tariffe è da considerare come ‘ultima ratio’. Prima bisognava aggredire con adeguata volontà politica le sacche di illegittimità che ancora attraversano il nostro ambito, come il permanere delle 23mila utenze a forfait, l’estremo ritardo da parte dei Sindaci nella cessione delle infrastrutture del Consorzio Tre Sorgenti e del Consorzio del Voltano, l’estremo ritardo da parte dei Comuni non salvaguardati nel cedere il servizio ad AICA, la concessione illegittima della salvaguardia ex articolo 147 agli otto Comuni della montagna, il mancato ricalcolo delle tariffe di Sicilacque da parte di ATI, l’assenza di iniziative progettuali di ATI e AICA sui fondi PNRR, e l’assenza di iniziative progettuali per ricavare energia (e contenere la bolletta elettrica) dai gas prodotti dai depuratori”.