Domani sabato l’intero personale sanitario agrigentino in corteo ad Agrigento contro le aggressioni. Gli interventi di Pitruzzella, Burruano e Occhipinti.
L’Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di Agrigento, presieduto da Santo Pitruzzella, ha organizzato una manifestazione pubblica contro le ricorrenti aggressioni nei confronti delle professioni sanitarie, peraltro appena culminate nell’omicidio del medico cardiologo, Gaetano Alaimo, a Favara. Domani, sabato 10 dicembre, un corteo di “camici bianchi” sfilerà, dalle ore 17 in poi, da piazza Pirandello, innanzi al Municipio, fino alla sede dell’Azienda sanitaria, al Viale della Vittoria, sulla traccia dello slogan: “Non siamo eroi. Non siamo colpevoli”. Lo stesso Pitruzzella afferma: “Il fenomeno delle aggressioni ai medici e, più in generale al personale sanitario, è allarmante. In questo contesto si scontrano due parti della stessa medaglia: il paziente, che ha il diritto ad essere curato, e il medico, al quale spetta il dovere di curare. L’organizzazione sanitaria dipende dallo Stato che decide e sceglie l’offerta del servizio sanitario. Cosa stressa il paziente determinando le principali cause delle aggressioni? La lunga attesa nei Pronto soccorso, le liste di attesa per una visita specialistica o un’indagine strumentale: e questo avviene a causa del numero insufficiente di personale. Nei Pronto soccorso i medici sono pochissimi perché in pochi scelgono la Borsa di Studio in Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza. Occorre, quindi, incentivare economicamente i sanitari, principalmente i medici delle aree di emergenza, raddoppiando gli stipendi. Il Governo tace e non dice che il re è nudo. E allora lo diciamo noi”. Alla manifestazione hanno aderito gli Ordini professionali dei Medici Veterinari, dei Biologi, degli Psicologi, dei Farmacisti, delle Professioni infermieristiche, il comitato di Agrigento della Croce Rossa italiana e la confraternita Misericordia di Favara. Luigi Burruano, presidente della Commissione Albo Odontoiatri, afferma: “La difficoltà che in questo momento si registra nel dare un servizio ottimale, con delle prestazioni celeri e nei tempi programmati, vede la causa non tanto in una non disponibilità da parte della classe medica o del libero professionista, ma da una oggettiva sofferenza dei servizi, delle strutture, dell’intera organizzazione sanitaria nel nostro territorio. Per mancanza di fondi e di personale amministrativo si rallentano i tempi delle prestazioni, sovraccaricando i medici ancora superstiti di oneri che vanno aldilà della loro personale disponibilità. Anche noi medici odontoiatri chiediamo alla gente di non dimenticare che il medico, per sua definizione, è dalla parte del cittadino malato, di tutti gli utenti, ed è suo compito primario prendersi cura di chi si rivolge a lui. Pensare che la causa di un disservizio sia da attribuire in maniera prioritaria al medico, tanto da arrivare a generare atti di violenza, non è assolutamente giustificabile. La gente deve sapere e rendersi conto che nel medico ha un suo alleato e non un suo nemico”. E Salvatore Occhipinti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Agrigento, conclude: “E’ ora di dire basta. E’ ora di scendere in piazza tutti insieme, con indosso il camice, per far comprendere quanto i sanitari non abbiano colpe ma siano soltanto ingranaggi di un meccanismo deciso e mosso dal Governo nell’arco del tempo”.