L’Assemblea Regionale ha eletto gli Uffici di Presidenza delle sette Commissioni parlamentari e il quarto deputato segretario. Irrisolta la spaccatura in Forza Italia.
Ancora, ultime, manovre di assestamento istituzionale all’interno dell’Assemblea Regionale. Nicola D’Agostino, di Forza Italia, è stato eletto deputato-segretario con 45 voti: 55 i votanti, 9 schede bianche, un voto per Gianfranco Miccichè. D’Agostino si affianca ai tre segretari già eletti nella precedente seduta parlamentare: Riccardo Gallo di Forza Italia, Giuseppe Galluzzo di Fratelli d’Italia, e Serafina Marchetta della Democrazia Cristiana. Gli otto deputati dei due gruppi di Cateno De Luca non hanno partecipato al voto per rimarcare la differenza con la maggioranza e anche con le due opposizioni, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, e anche perché De Luca non è rappresentato in tutte le Commissioni. Sono stati anche eletti gli uffici di presidenza delle sette Commissioni parlamentari a Sala d’Ercole. Affari Istituzionali: presidente Ignazio Abbate (Democrazia Cristiana); Bilancio: presidente Dario Daidone (Fratelli d’Italia); Attività produttive: presidente Gaspare Vitrano (Forza Italia); Territorio e Ambiente: presidente Giuseppe Carta (Movimento per le Autonomie); Lavoro: presidente Fabrizio Ferrara (Fratelli d’Italia); Sanità: presidente Pippo Laccoto (Lega); Unione Europea: presidente Luigi Sunseri (Movimento 5 Stelle). E per prudenza, al fine di scongiurare sorprese ad opera di ‘franchi tiratori’, nell’eleggere i vertici delle Commissioni è stato applicato il metodo del ‘voto controllato e segnato’, ovvero ogni componente di Commissione avrebbe avuto assegnata la modalità di voto: e così vi è stato chi ha votato scrivendo prima il nome e il cognome del candidato presidente prescelto, chi prima il cognome e poi il nome, chi il nome puntato con l’iniziale e il cognome per esteso, e altri ‘escamotage’. Infine, così come proposto dal presidente della Regione, Renato Schifani, la seduta dell’Assemblea per le dichiarazioni programmatiche non si svolgerà il 29 novembre ma il primo dicembre. Nel frattempo non è stata affatto ricucita la spaccatura tra i 13 deputati di Forza Italia, divisi in due gruppi, finora riconosciuti come Forza Italia 1 e Forza Italia 2. Infatti, Forza Italia 1, legato a Schifani, e con nove deputati azzurri, con capogruppo Stefano Pellegrino, ha assunto la denominazione, accolta dal presidente dell’Ars, Galvagno, di “Forza Italia all’Ars”. L’altra fazione, capeggiata da Gianfranco Miccichè, che vanta la detenzione del simbolo e del nome del partito, e in cui si contano quattro deputati, è invece “Forza Italia”, con capogruppo Michele Mancuso.