La Consulta delle associazioni dell’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, interviene a seguito delle recenti defezioni e polemiche insorte.
Recentemente si sono verificate delle defezioni, ad esempio da parte di MareAmico, nella Consulta delle associazioni dell’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, costituita lo scorso 6 giugno. Ebbene, a fronte di ciò il presidente della Consulta, Giuseppe Di Miceli, replica: “Non abbiamo mai abbandonato gli utenti. La Consulta continua a seguire con attenzione la gestione del servizio idrico nell’Agrigentino. L’associazione Mareamico ha sempre avuto un atteggiamento da osservatore, partecipando alle assemblee mai in presenza e sporadicamente in modalità telematica, e così facendo, nei fatti, non ha mai apportato alcun contributo concreto alla causa dell’acqua pubblica ed alle sorti dell’Aica. Ecco perché non comprendiamo le motivazioni per la scelta fatta. Contrariamente, le altre associazioni fin da subito hanno instaurato un rapporto fattivo e istituzionale con l’Aica e con l’Ati, rappresentando il proprio giudizio negativo sull’andamento della gestione del servizio idrico perfino nel corso della seduta della Consulta del 25 luglio scorso, a cui hanno partecipato Domenico Gueli, presidente dell’Ati, e Alfonso Provvidenza, presidente dell’Assemblea dei sindaci dell’Aica, che ha trasmesso alla Consulta il primo bilancio dell’Azienda redatto dal Consiglio di amministrazione e successivamente approvato dai sindaci. Preso atto delle negatività economiche del bilancio finanziario di Aica al 31 dicembre 2021, e per adempiere ai propri fini statutari, la Consulta ha invitato il direttore generale dell’Azienda a redigere una relazione sul proprio operato. E di tutto ciò ne abbiamo discusso durante l’incontro con Gerardino Castaldi, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Aica, e Francesco Fiorino, direttore generale. Nel corso dell’incontro abbiamo sottolineato che tanto occorre ancora ai cittadini per avere un servizio idrico efficiente, per il quale la Consulta è pronta a fare la propria parte ovviamente nel rispetto reciproco dei ruoli statutari. Durante l’Assemblea dei Sindaci, lo scorso 17 ottobre, non abbiamo contestato l’acquisto del ramo d’impresa dalla Curatela fallimentare della Girgenti Acque SpA per evitare la sospensione del servizio idrico dal prossimo primo novembre. Tuttavia abbiamo evidenziato come il Consiglio di amministrazione dell’Aica, dopo 13 mesi, non abbia proposto un’alternativa valida a questa ipotesi dell’acquisto del ramo d’azienda raggiunta solo grazie all’intervento del Prefetto che, per la seconda volta in un anno, è stata garante della prosecuzione del servizio idrico in provincia. La Consulta – conclude il presidente Di Miceli – è formata da quelle associazioni che non solo sollevano il problema ma lo affrontano per addivenire, seppur con le difficoltà del caso, a una corretta soluzione”.