L’Azienda idrica dei Comuni agrigentini ha annullato la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione della rete idrica nella città di Agrigento. Ecco il perché.
E’ accaduto, in sintesi, che l’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, nel giugno scorso ha bandito la milionaria gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione della rete idrica nella città di Agrigento, e non ha inserito l’obbligatoria clausola di revisione dei prezzi con l’aggiornamento del prezzario. L’Ance, l’Associazione dei costruttori edili di Sicilia, se ne è accorta e ha segnalato l’omissione all’Anac, l’Autorità nazionale anti-corruzione, che è intervenuta, e, di conseguenza, l’Aica ha annullato e revocato il bando per procedere alle correzioni. Il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, così ha rimproverato l’Aica: “Invitiamo ad un maggiore rigore nell’indizione delle gare d’appalto per assicurare la corretta applicazione delle norme sulla revisione dei prezzi approvate nell’ultimo periodo a fronte degli aumenti eccezionali dei costi dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni”. E poi, l’Anac, ancora rivolgendosi all’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, sottolinea: “Per le procedure di affidamento dei contratti pubblici indette fino al 31 dicembre del 2023 le stazioni appaltanti sono tenute all’inserimento della clausola di revisione dei prezzi prevista dal decreto ‘Sostegni ter’. Inoltre, per le gare avviate successivamente alla data di entrata in vigore del ‘Decreto aiuti’, il 15 luglio 2022, per determinare il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni, le stazioni appaltanti utilizzano i prezzari regionali aggiornati al 31 dicembre 2021 incrementati fino al 20%”. Punto. Dunque: l’Aica, stazione appaltante, non ha applicato il prezzario regionale aggiornato né previsto la clausola di revisione dei prezzi. E quindi, a seguito dei rilievi dell’Ance, all’intervento del Dipartimento regionale Controllo contratti pubblici, e all’avvio dell’istruttoria dell’Anac, l’Azienda idrica agrigentina ha deciso di annullare la gara. E l’Anac ha scritto in una successiva nota ufficiale: “L’Anac prende atto dell’annullamento ma conferma i profili di illegittimità. In primo luogo per l’assenza della clausola di revisione dei prezzi, già in vigore alla data di indizione della gara di appalto. Poi per il mancato aggiornamento dei prezzi previsto dal ‘Decreto aiuti’ secondo cui la stazione appaltante avrebbe dovuto applicare il prezzario aggiornato al 31 dicembre 2021 con l’incremento fino al 20%. Il tempestivo intervento dell’Anac ha contribuito a procedere in tempo utile all’annullamento dell’intera procedura di gara evitando il protrarsi delle irregolarità e l’acquisizione di offerte non congrue foriere di possibili contenziosi”.