Proseguono le consultazioni del presidente della Regione, Renato Schifani, per la formazione del nuovo governo. E’ stata la volta di Fratelli d’Italia.
Proseguono le consultazioni del presidente della Regione, Renato Schifani, tra le forze politiche del centrodestra per la formazione del nuovo governo. L’ex presidente del Senato ha incontrato i 13 neo deputati regionali di Fratelli d’Italia insieme ai coordinatori regionali Salvo Pogliese e Giampiero Cannella. Il partito della Meloni ha ribadito la richiesta di avere 4 assessorati (uno dei quali con l’incarico di vice presidente della Regione) più la presidenza dell’Assemblea Regionale, inseguita, però, anche dal Movimento per l’Autonomia che ha candidato Roberto Di Mauro. L’accordo su Schifani, siglato da Ignazio La Russa, avrebbe previsto tale contropartita come effetto della rinuncia di Nello Musumeci alla possibilità di correre per il secondo mandato a Palazzo d’Orleans. Schifani si è riservato una valutazione, inducendo a intendere che la presenza di un numero maggiore di gruppi parlamentari rispetto alla scorsa legislatura potrebbe costringerlo ad alcune revisioni. Il presidente neo eletto ha anche confermato l’intenzione di non nominare assessori che non siano anche deputati. E ciò restringe di molto il numero dei papabili assessori e, nel contempo, aiuta i segretari di partito a risolvere questioni interne. Il no ad assessori non deputati impedisce in Fratelli d’Italia di assegnare un assessorato a Ruggero Razza o alla moglie Elena Pagana, che l’ala Musumeci vorrebbe rilanciare. Anche la Lega è impegnata nel pressing affinchè i big non eletti abbiano uno spazio istituzionale: è il caso di Carmelo Pullara, Orazio Ragusa, Antonio Catalfamo, e Giovanni Cafeo. E non vi è solo il toto – assessori alla Regione Sicilia: impazza, infatti, anche il toto – ministri, in riferimento ai siciliani papabili componenti del governo nazionale che affiancherà Giorgia Meloni. Tra i nomi che circolano con più insistenza sulla presidenza della Camera vi è quello di Ignazio La Russa. Poi Adolfo Urso (Difesa o Esteri) e l’ex presidente della Regione, Nello Musumeci, pronto a occupare il ministero del Sud o ad esserne vice-ministro. Anche l’ex assessore al Turismo, Manlio Messina, figura tra i probabili sottosegretari. Tra i centristi primeggia il nome dell’ex ministro Saverio Romano. In casa Forza Italia scalpitano l’ex sottosegretario Giorgio Mulè, Matilde Siracusano, Gabriella Giammanco e Stefania Prestigiacomo. In forse è l’ex presidente di Sala d’Ercole, Gianfranco Miccichè. La Lega sostiene Giulia Bongiorno al Ministero della Giustizia, e Nino Minardo come sottosegretario di un ministero.