L’arresto del candidato alle Regionali Ferrigno: alcune valutazioni del Gip del Tribunale e gli interventi del sindaco di Carini e di Raffaele Lombardo.
L’arresto del candidato alle elezioni Regionali, Salvatore Ferrigno, a due giorni prima del voto, è stato urgente e indifferibile per frenare le conseguenze del reato di voto di scambio elettorale politico – mafioso. Così emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Fabio Pilato, che scrive: “E’ ineluttabile e urgente un intervento di natura cautelare per scongiurare il pericolo che il diritto-dovere del voto sia definitivamente trasfigurato in merce di scambio assoggettata al condizionamento e all’intimidazione del potere mafioso”. E poi Pilato aggiunge: “Ne deriverebbe la conseguente grave violazione del principio e del metodo democratico del quale il libero e incondizionato esercizio del voto costituisce il caposaldo”. Ed è amareggiato il sindaco di Carini, il paese della baronessa di cui è originario Ferrigno. Giovì Monteleone commenta: “Da sindaco sono rassicurato dal fatto che l’attenzione verso il nostro territorio da parte delle forze dell’ordine sia sempre alta, ma dall’altra resta l’amarezza per la consapevolezza che, seppure in modo sempre più marginale, le collusioni politico – mafiose sono ancora presenti. Faccio appello a tutte le forze sane di Carini affinché sia sempre più diffusa la cultura antimafiosa. Spero che le elezioni proseguano regolarmente senza influenze di sorta che non siano esclusivamente quelle della sana e corretta partecipazione democratica e dell’espressione del voto libero e convinto degli elettori”. E a fronte di quanto accaduto interviene il leader del Movimento per l’Autonomia, che ha espresso in lista Salvatore Ferrigno. L’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo premette stupore e disappunto, e poi sottolinea: “Voglio precisare che il signor Ferrigno come la signora Loiacono non sono né iscritti né militanti del Movimento per l’Autonomia, del quale sono il fondatore. Conosco superficialmente il politico che è stato candidato in quanto sostenuto da esponenti della sua area territoriale di riferimento. Non posso che esprimere biasimo per i comportamenti al medesimo attribuiti dall’Autorità Giudiziaria, dei quali ho appreso attraverso gli organi di stampa, che, ove accertati nelle competenti sedi giudiziarie, sono da ritenersi gravissimi ed inaccettabili. La mafia ha devastato la nostra Terra e privato di un futuro dignitoso milioni di persone. I politici che ne richiedono l’appoggio o il sostegno elettorale, qualunque sia la loro area di appartenenza, devono essere allontanati dalla competizione, prima che ne possano compromettere l’esito. Al di là delle responsabilità personali, che saranno valutate dai Giudici, vi è la responsabilità di tutti noi, politici ed elettori, di tenere lontane dalle Istituzioni, che ci governeranno nei prossimi anni, mafia e malaffare”.