Ultimi cinque giorni di campagna elettorale, e raffica di interventi incrociati tra le forze politiche in competizione e i candidati alla presidenza della Regione.
Ultimi cinque giorni di campagna elettorale, e raffica di interventi incrociati. L’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, leader del Movimento per le Autonomie, rilancia le quotazioni della propria formazione politica: “Ho contribuito in parte non piccola a costruire le nostre liste. Se la scorsa volta abbiamo raggiunto il 7%, stavolta ci avviciniamo al 10%, che non è una soglia alta, ma è una soglia prevedibile per quelle che sono le forze in campo, per gli uomini e le donne che stiamo schierando, per i movimenti che aderiscono, da Messina e Trapani a tutte le altre province”. E poi, il candidato presidente della Regione del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola, che ha appena salutato Conte impegnato in Sicilia durante il fine settimana, prospetta: “Se i numeri delle splendide piazze siciliane di questa tre giorni di Conte in Sicilia fossero voti, avremmo già vinto. I bagni di folla ovunque, e gli attestati di affetto e stima verso il nostro presidente e verso il Movimento, sono stati nettamente superiori alle più rosee aspettative. Da Catania a Palermo, passando per Messina, Enna, Caltanissetta, Gela, Agrigento, Marina di Ragusa, Siracusa e Trapani, è stato ovunque un bagno di folla, e non per usare una frase fatta. L’affetto e il calore di siciliani per il nostro presidente è stato ovunque incredibile, indescrivibile, travolgente ed altamente contagioso. Per certi versi sembra che l’atmosfera sia addirittura migliore di quella dei gloriosi vecchi tempi quando vincevamo a mani basse ovunque”. E poi il candidato presidente della Regione di “Sicilia Vera”, Cateno De Luca, ribadisce la propria autonomia: “Sono uomo che ama la Sicilia, che non accetta le cose storte, che reagisce in malo modo, che si è fatto da solo, non dipende dalla politica, che proviene da una famiglia umile: mia madre contadina, mio padre muratore. Il suo posto lo ha creato da solo e ha questa passione per la politica. Ho iniziato a 12 anni, ero il capo degli attacchini. Adesso sto continuando il percorso che ho iniziato nel 2007, quando ho fondato ‘Sicilia Vera’, che fa tremare tutti i potentati. Abbiamo organizzato il sogno sturziano: la Sicilia sopra i partiti”. E poi, il candidato presidente del centrodestra, Renato Schifani: “Giriamo la Sicilia e l’aria della vittoria si tocca con mano: già si parla della nuova composizione della giunta. Io sono ancora lontano da questi argomenti, me ne occuperò dal 26 in poi. Incontrerò tutti gli assessori uscenti, per un confronto e per acquisire i dati delle criticità dei vari settori, dei problemi risolti e irrisolti, che verranno trasferiti alla nuova componente dove sento di pensare a temi come l’ambiente, delicatissimo per il tema idrogeologico del territorio, il bilancio, determinante per le nostre finanze, la sanità, fondamentale per la salute dei cittadini. Per cui, per dare risposte a chi le aspetta, troveremo nuove figure politiche con grandissime competenze”. E la candidata presidente del centrosinistra, Caterina Chinnici, pone l’accento sull’autonomia statutaria siciliana: “L’azione di governo deve dare piena e corretta espressione all’autonomia statutaria della Sicilia, troppo spesso mortificata in questi ultimi anni, per farne, attraverso il lavoro, la competenza e l’autorevolezza che ne deriva, uno strumento forte di cui la nostra Regione possa servirsi per dialogare alla pari con le istituzioni nazionali ed europee”.