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Dal Politeama lo sprint del centrodestra

Dopo la convention regionale del centrodestra a Palermo si profila netto il tracciato politico e amministrativo per il governo in Sicilia e i rapporti con Roma.

Dopo la convention regionale del centrodestra intorno al candidato presidente Renato Schifani emergono alcuni punti cardine del tracciato politico e amministrativo che si intende percorrere. E al Politeama a Palermo, tra l’altro, ci si è riferiti anche ai rapporti con Roma. Infatti, le parole di Schifani: “Non mi sottometterò ai sottosegretari e ai ministri perché sono Renato Schifani. Dialogherò da pari a pari con il governo nazionale, senza vincoli e senza sottomissioni”. E poi, a fronte della zavorra della burocrazia, l’ex presidente del Senato ha sottolineato: “Ho trovato la Sicilia peggiorata rispetto al passato, chi non consentirà di farmi lavorare se ne andrà a casa. Nel tempo in cui gli imprenditori aspettano un “si” o un “no”, la burocrazia dice “ni” e gli imprenditori fuggono. Noi dobbiamo cambiare questa macchina. Devono decidere: o sì o no. Sennò vanno a casa”. Poi, Berlusconi, in video – collegamento, ha rilanciato il valore dell’unità della coalizione di centrodestra: “Siamo partiti diversi, abbiamo un linguaggio diverso: ma questa diversità è una ricchezza perché è un rapporto sincero. Ci sarà una straordinaria vittoria del centrodestra, per la prima volta dal 2008 gli italiani potranno scegliere di nuovo da chi essere governati e sceglieranno sicuramente il centrodestra. E’ stato per noi di Forza Italia del tutto naturale indicare il nome di Renato Schifani non soltanto per la sua storia, che lo ha portato a ricoprire la seconda carica dello Stato, ma per la sua personale autorevolezza, la sua competenza, il suo appassionato impegno per la sua e la vostra meravigliosa terra siciliana. I governi che io ho guidato sono stati nella storia della Repubblica quelli che hanno investito più risorse per il Mezzogiorno, ed anche quelli che hanno ottenuto i risultati più importanti nella lotta contro la criminalità mafiosa. Questo anche grazie a leggi delle quali proprio Renato Schifani è stato protagonista in Parlamento. Ma ora dovremo fare ancora di più. La Sicilia deve diventare attrattiva per gli investimenti, e quindi sicura, facilmente raggiungibile, ben infrastrutturata. Il ritardo in questi settori è un grave svantaggio competitivo per i siciliani, per le loro imprese, per aumentare gli investimenti dall’estero. Io personalmente considero questo ritardo una vera e propria vergogna nazionale. Considero il fatto che a 160 anni dall’Unità d’Italia si debba ancora parlare di una questione meridionale il peggiore fallimento delle classi dirigenti del nostro Paese”. E sulla stessa lunghezza d’onda si è sintonizzato il leader della Lega, Matteo Salvini: “Per la prima volta nella storia la Lega contribuirà al buon governo della Sicilia, c’è bisogno di un’Isola che viaggia, che lavora: quindi infrastrutture, strade, ferrovie e Ponte sullo Stretto. C’è bisogno di un’Isola pulita, troppi anni persi senza fare i termovalorizzatori. I rifiuti devono essere energia, calore e ricchezza, non possono essere un peso economico e sanitario per i siciliani”.

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