La Corte d’Appello di Palermo ha confermato in ampia parte la sentenza emessa dal Tribunale nell’ambito della sconvolgente inchiesta sui cosiddetti “Spaccaossa”. I dettagli.
Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo intitolata “Spaccaossa”, i cui esiti hanno tanto sconvolto l’opinione pubblica, la Corte d’Appello ha appena confermato, a parte delle poco rilevanti modifiche, la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale a carico dei cosiddetti “Spaccaossa”, un gruppo criminale senza scrupoli che avrebbe proposto a disperati e indigenti di subire traumi a gambe e braccia, anche permanenti, per guadagnare parte del premio assicurativo. La truffa a danno delle compagnie di assicurazione sarebbe stata milionaria, e ai gravemente feriti sarebbero state riservate le briciole del ricavato. In uno dei tronconi delle indagini, due degli imputati sono stati adesso assolti, poi condanne ridotte per altri tre, e pene confermate per altri dieci. Assolti Antonino Giglio ed Antonino Ferrigno, già condannati in primo grado a 3 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno. Poi condanne ridotte per Ermanno Campisi, da 4 anni a 3 anni e 4 mesi, per Emanuela Gallano, ex praticante avvocato, da 5 anni e 8 mesi a 3 anni e 8 mesi, e per Gesuè Giglio, da 4 anni e 2 mesi a 3 anni e 10 mesi. Poi sospensione della pena per Giuseppe Di Piazza (8 mesi e non più 1 anno e 8 mesi). Pene confermate per Antonino Di Gregorio (9 anni e 8 mesi); Giovanni Napoli (7 anni e 2 mesi); Fabio Riggio (4 anni e 6 mesi); Patrizia Alaimo (4 anni e 4 mesi); Rita Mazzanares (3 anni e 2 mesi); Giovanni Moncada (1 anno e 1 mese); e poi 5 mesi ciascuno per Emanuele Di Mattei, Rosalia Maria Farina, Francesco Paolo Sanzo ed Elisabetta Scarpisi. In primo grado hanno patteggiato la condanna: Girolamo Gnoffo e Giovanni Tulumello (1 anno e 8 mesi ciascuno), Anna Accardi e Carolina Romagnolo (9 mesi), e poi Teresa Di Maio e Benedetto La Mattina (8 mesi).