Nuccio Di Paola, candidato presidente della Regione Sicilia del Movimento 5 Stelle, spiega il perché dello strappo con il Partito Democratico: “Certamente non per i sondaggi elettorali”.
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale, Nuccio Di Paola, è stato tra i papabili candidati alle primarie presidenziali del centrosinistra per la scelta del candidato presidente della Regione. Poi invece è stata candidata l’attuale Sottosegretario all’Istruzione, Barbara Floridia. Poi Di Paola è stato tra i sostenitori della tesi secondo cui lo strappo con il Partito Democratico, consumato a Roma dopo la sfiducia al governo Draghi, non avrebbe dovuto avere ripercussioni in Sicilia. Adesso è il candidato presidente della Regione del Movimento 5 Stelle dopo la rottura dell’alleanza pattuita in occasione delle primarie. E spiega: “Abbiamo fatto il possibile e ce l’abbiamo messa veramente tutta per salvare l’alleanza, pur in un quadro nazionale mutato e quasi impossibile, ma il Partito Democratico, arrogante, è rimasto arroccato sulle sue posizioni. Il Partito Democratico siciliano si è mostrato tale e quale a quello nazionale, col quale era venuta completamente meno la fiducia. Con queste premesse continuare a portare avanti un’alleanza che giorno dopo giorno reggeva solo sulla carta era praticamente diventato impossibile. Se si creano tutte le condizioni per una rottura, poi si devono accettarne anche le inevitabili conseguenze. Giuseppe Conte ha solo tirato le somme. Adesso, con forza, dobbiamo ripartire subito per dare una possibilità alla Sicilia. Correremo non da soli, ma con i siciliani, come abbiamo sempre fatto in passato con ottimi risultati, che arriveranno anche questa volta, consci come siamo che per l’ennesima volta saremo dalla parte giusta, quella del cittadino, che abbiamo messo sempre al centro della nostra azione politica. Ringrazio Conte per avermi scelto come candidato presidente. Darò il massimo per ripagarlo di questa fiducia. Voglio puntualizzare che Giuseppe Conte non ha mai chiesto né ha mai avuto sondaggi sugli scenari elettorali siciliani tra le mani: la notizia per cui il Movimento 5 Stelle ha rotto in Sicilia per vantaggio elettorale è falsa, usata probabilmente per distogliere l’attenzione dal tema degli impresentabili del Partito Democratico. Ci dispiace per Caterina Chinnici, persona corretta, ma probabilmente anche lei vittima del comportamento arrogante del Pd”.