La sorella del giudice Falcone rilancia la questione legalità nella scelta dei candidati: “E’ un segnale pericoloso la mancata candidatura di Piero Grasso”.
A cavallo della presentazione delle liste per l’election day del 25 settembre, Maria Falcone, sorella del giudice vittima della strage di Capaci e presidente della omonima Fondazione, stigmatizza la mancata candidatura di Piero Grasso e rilancia la questione legalità. Maria Falcone afferma: “Mi preoccupa il calo di attenzione verso le questioni della legalità che importanti forze politiche hanno mostrato nelle ultime campagne elettorali locali e nazionali. Se da un lato non si è ritenuta una discriminante nella scelta della candidatura alla Presidenza della Regione siciliana la condizione di imputato in un processo delicato, dall’altro si è scelto di non candidare personalità come quella di Piero Grasso che della lotta alla mafia ha fatto una ragione di vita. Non candidare chi ha fatto scelte coraggiose per difendere lo Stato e le istituzioni esponendosi a rischi gravi, ed escludere chi può dare un contributo fondamentale nella politica di contrasto alle mafie, è un segnale pericoloso. E sappiamo tutti che le mafie vivono anche di segnali. Parlare e riempirsi la bocca di proclami non basta. Al Paese servono i fatti”.