Sicilia, Lazio e Lombardia al voto per le Regionali: una ciascuno per i tre leader del centrodestra. I 5 Stelle siciliani esclusi dalla regola del doppio mandato. Il tour di De Luca.
Prima si vota per le Regionali in Sicilia, e poi nel 2023, verosimilmente in primavera, si voterà per le elezioni Regionali in Lombardia e Lazio. E probabilmente la data delle elezioni sarà unica per le due competizioni. E dunque sul tavolo nazionale del centrodestra, ovvero Berlusconi, Salvini, Meloni e i centristi, sono all’ordine del giorno le trattative per designare i candidati presidente nelle tre Regioni. Sarebbe scontato che a ciascun leader sia assegnata facoltà di scelta del candidato in una delle tre regioni. E, secondo quanto sarebbe emerso sotto traccia e reso pubblico, a Forza Italia sarebbe riservata la Sicilia, e Stefania Prestigiacomo sarebbe la candidata presidente anche se vi sarebbero altre donne papabili. Giorgia Meloni invece sarebbe al timone del Lazio dove candiderebbe presidente Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati. E la Lombardia a Matteo Salvini. A Nello Musumeci sarebbe offerta una candidatura blindata al Senato e un successivo incarico da sottosegretario nell’eventuale governo Meloni al ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie, attualmente retto da Mariastella Gelmini, in rotta con Forza Italia dopo il no a Draghi e adesso nella segreteria nazionale di “Azione” di Carlo Calenda. Nel frattempo la conferma della regola del non essere più candidabili dopo due mandati ha escluso dalla corsa elettorale diversi parlamentari siciliani del Movimento 5 Stelle, tra cui il mazarese Alfonso Bonafede, il palermitano Vito Crimi, le catanesi Nunzia Catalfo e Giulia Grillo, il senatore trapanese Vincenzo Santangelo e la deputata nissena Azzurra Cancelleri, sorella di Giancarlo, sottosegretario alle Infrastrutture. Nel frattempo prosegue determinato il tour elettorale del leader del movimento “Sicilia Vera” e candidato presidente della Regione, Cateno De Luca, che dalla prima tappa dello scorso 20 luglio ha già percorso a piedi e in bicicletta oltre 350 chilometri e visitato oltre 50 Comuni. De Luca ha ribadito i suoi “comandamenti programmatrici”, come li ha definiti, ovvero dieci punti base del suo programma amministrativo. E spiega: “Sono dieci pilastri, gli elementi valoriali che stanno alla base del nostro impegno, del nostro contratto con i siciliani. Noi siamo abituati a mantenere i nostri impegni, abbiamo lavorato bene, la gente ci ama perché i nostri impegni li abbiamo sempre mantenuti. I nostri comandamenti sono le clausole contrattuali del nostro rapporto con i siciliani. Noi abbiamo la credibilità di poter stipulare un contratto, mentre l’intera classe politica siciliana, che io chiamo ‘banda bassotti’, ormai non può farlo. Io parlo di ‘cambiali cabriolet’, cioè cambiali che a scadenza nessuno ha onorato. Infatti il sistema imprenditoriale sta saltando per eccessivo credito da parte della Regione, perché non paga. Noi abbiamo fatto una scelta netta: il nostro primo obiettivo potrà sembrare banale ma non lo è. Vogliamo intanto riportare la Sicilia alla normalità dei servizi, del sistema economico-finanziario, del sistema dei pagamenti, del sistema di assistenza al mondo delle imprese, alle famiglie e ai disabili”.